Nella giornata di martedì 12 maggio, il Governo ha annunciato che è stato raggiunto l'accordo politico sul DL Rilancio che contiene una serie di misure atte a fronteggiare la crisi economica causata dall'emergenza nuovo coronavirus.
Atteso dapprima per aprile e poi per i primi giorni del mese corrente, dopo diversi rinvii, nella giornata di oggi, mercoledì 13 maggio, il Consiglio dei Ministri dovrebbe approvare il testo.
M5S: Vito Crimi conferma l'accordo sul DL Rilancio
Dopo una fase di stallo durante la quale si sono avute delle difficoltà nel trovare soluzioni convincenti per tutte le forze politiche della maggioranza, e in seguito all'invito del Presidente del Consiglio Conte a riaprire i confronti per giungere ad un'intesa comune, il capo politico del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi, ha dichiarato che è stato raggiunto l'accordo sul Dl Rilancio.
Il leader dei pentastellati nei giorni scorsi aveva manifestato diversi dubbi sulla proposta di garantire un permesso di soggiorno di 6 mesi ai lavoratori stranieri non regolarizzati.
Il Ministero dell'Economia, intanto, ha chiarito che ci sono le risorse necessarie per varare il nuovo decreto. Il Sole 24 Ore riporta che dovrebbero essere in arrivo 10 miliardi di euro per la Cassa integrazione, 4 miliardi per il taglio dell'Irap, 6 miliardi per le Piccole e medie imprese, 2 miliardi per garantire l'adeguamento di esercizi commerciali e attività produttive alle norme di contrasto al nuovo coronavirus.
Inoltre sarebbero attesi 2 miliardi per le misure fiscali, 2,5 miliardi per il turismo e la cultura, e infine 5 miliardi per il comparto sanità e sicurezza.
Il provvedimento, dunque, una volta approvato si presenterà come una manovra da 55 miliardi di euro che mobiliterà 130 miliardi di liquidità.
Il Decreto Rilancio è una manovra da 55 miliardi di euro
L'Esecutivo in questi giorni aveva fatto sapere che i motivi dei ritardi nella procedura di approvazione del Dl Rilancio erano legati alla complessità del testo, formato da oltre 200 articoli.
In realtà, ci sarebbero stati dei problemi all'interno della maggioranza nel fare fronte comune su alcune tematiche particolarmente delicate. Su tutti, il dossier sull'eventuale regolarizzazione dei migranti.
La situazione si è sbloccata nella tarda serata del 12 maggio, quando da Palazzo Chigi hanno fatto sapere che il Consiglio dei Ministri sarebbe stato rinviato al giorno 13 e soprattutto che era stato raggiunto l'accordo politico sulle misure contenute nel decreto.
Una posizione confermata poi dal Movimento 5 Stelle, con Vito Crimi che ha dichiarato: "Sul tema dei lavoratori stagionali, colf e badanti è stato raggiunto un accordo che ritengo soddisfacente". Il leader politico dei grillini ha poi aggiunto: "Frutto di un testo modificato e migliorato rispetto a quello di domenica scorsa, che accoglie nostre esplicite richieste e mette al centro il lavoro regolare".