Giorgia Linardi, portavoce della Sea Watch, ha rilasciato un'intervista a Repubblica. Ha fatto il punto della situazione per quanto riguarda l'attività di soccorso in mare delle Ong, anticipando la ripresa delle attività soprattutto per l'estate. Una stagione che, a giudicare da quanto rivelato, si annuncia particolarmente complicata per le organizzazioni che si occupano di soccorrere migranti nel Mediterraneo. La Linardi non ha mancato di tirare qualche frecciata nei confronti del governo italiano, colpevole di non aver invertito la rotta rispetto alle politiche anti-ong messe in campo da Matteo Salvini quando era ministro dell'Interno.

Nel contempo bisognerà valutare in che modo si evolverà la situazione dei porti chiusi, dato che in Italia gli approdi sono sbarrati alle navi di soccorso per motivazioni legate all'emergenza coronavirus.

Migranti: porti italiani sono chiusi

Al momento, da una parte l'Italia ha chiuso i porti, dall'altra Malta ha sottoscritto un accordo con la Libia per i respingimenti. Una situazione che, naturalmente, rischia di complicare il lavoro di chi, come le Ong, si preoccupa di soccorrere migranti in mare e di farli sbarcare in approdi sicuri. La linea esternata da Linardi sui migranti soccorsi è abbastanza chiara. "Di certo - evidenzia - non li riconsegneremo mai ai libici".

La soluzione a quel punto resta quella di tornare a chiedere il supporto dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

"Continueremo - ha detto - a rivolgerci Italia a Malta, perché ci diano un porto, non abbiamo alternative". La speranza di Giorgia Linardi è che ci sia un'assunzione di responsabilità affinché non si lascino le persone in mare per settimane. "Così - sottolinea - come faceva Salvini, per giocare a braccio di ferro con l'Europa".

'Emergenza sanitaria strumentalizzata contro le Ong', secondo Linardi

La portavoce della Sea Watch non manca di mettere in evidenza il fatto che soccorrere persone in mare è un obbligo, che ha come naturale evoluzione la loro conduzione in un porto sicuro. L'accusa che la Linardi rivolge all'attuale governo è quella di non aver tracciato una reale linea di discontinuità con le politiche contro le Ong messe in atto da quello precedente, che comprendeva anche la Lega.

"Da Paese civile - prosegue - l'Italia non può rispondere alle richieste d'aiuto con iniziative legislative non in linea con il diritto internazionale". Il fatto che gli approdi italiani siano sbarrati per mancanza di sicurezza legata all'emergenza sanitaria vengono viste da Linardi come "una strumentalizzazione per evitare un'assunzione di responsabilità, e, diciamolo pure, per ostacolare l'azione delle Ong". Considerazione che, a suo avviso, nasce dal fatto che le navi mercantili hanno accesso consentito, quelle di soccorso no.