Nella giornata di oggi la tematica delle autonomie regionali è tornata nuovamente al centro del dibattito politico. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, durante le celebrazioni per i 50 anni del Consiglio regionale, ha confermato che “Il Veneto chiede 23 materie”. Il ministro agli Affari regionali, Francesco Boccia, era presente durante la cerimonia, e ha precisato che proprio su queste materie “ci sarà una inevitabile mediazione”.

La posizione del governatore del Veneto

Zaia ha dichiarato che, nonostante il buon lavoro svolto insieme al ministro Boccia, “mancano ancora i risultati”.

Pertanto, in futuro, ci sarà da fare ancora molto lavoro. Il presidente della Regione Veneto, proseguendo sul suo ragionamento, ha sostenuto l’importanza delle regioni “perché sono una realtà fondamentale”. Infatti, questi elementi costitutivi della Repubblica Italiana trovano il loro fondamento nella Costituzione. Per sottolineare ancora di più l’importanza delle regioni, ha aggiunto che proprio durante la fase più acuta dall’emergenza Covid-19 c’è stata la conferma che “diminuire le catene decisionali” e conferire maggiore possibilità “di scelta al territorio” consente di fornire puntuali “risposte ai bisogni dei cittadini”.

Zaia ha ribadito che non condivide la posizione di chi afferma “che bisogna togliere la sanità alle regioni”.

E proprio per confermare con forza la sua posizione ha utilizzato un’espressione evocativa per chi vuole togliere l’autonomia in materia di sanità: “È come andare a bestemmiare in chiesa”.

Zaia: ‘Per noi il futuro è un senso di responsabilità’

Il governatore leghista ha parlato anche di avere la sensazione che in alcuni uffici di Roma la richiesta di maggiore autonomia sia percepita “come sottrazione di potere”.

Quindi, ha precisato che la richiesta viene avanzata “non per togliere potere”, ma per una necessità di “essere più responsabili”. Questo aspetto oltretutto, secondo Zaia, è stato “dimostrato su molti fronti”.

La posizione del ministro agli Affari regionali, Francesco Boccia

Il ministro, che era presente alle celebrazioni per i 50 anni del Consiglio regionale Veneto, ha replicato a quanto esposto dal governatore Zaia.

L’esponente del Partito Democratico ha indicato la regione Toscana come uno dei possibili modelli per l’autonomia poiché “ha chiesto meno materie di tutti”. In questo ambito tematico, il ministro Boccia ha dichiarato di essere “un autonomista convinto”. La sua posizione in riferimento all’autonomia ha preso avvio da quando ha “iniziato a comprenderne il profilo della Costituzione”.

E, per questo motivo, ha evidenziato che il suo lavoro proseguirà. Infatti, il prossimo 22 luglio la commissione riprenderà ad analizzare la questione. Boccia ha anche auspicato che “il Parlamento si possa esprimere” il prima possibile senza ulteriori delazioni di tempo. E proprio con questo obiettivo, verrà richiesto a tutte le forze politiche di assumersi le rispettive responsabilità.

Il ministro agli Affari regionali ha concluso il suo discorso ribadendo che l’attuazione di quanto disposto dalla Costituzione italiana “non è di destra o di sinistra”, non è neanche afferibile solo al Partito Democratico o alla Lega. Pertanto, chi ha l’intento di rinviare l’attuazione dell’autonomia “danneggia il Paese”.