Maurizio Belpietro non si allinea a quanti ritengono che l'accordo sul Recovery Fund sia un successo di Conte. Il direttore de La Verità conferma la sua posizione critica nei confronti del premier anche in relazione ai 209 miliardi di fondi europei ottenuti per finanziare la ripresa italiana. "Non sono - evidenzia - un gentile omaggio che non prevede niente in cambio. Concetti che ha espresso nell'ambito del suo consueto appuntamento con l'editoriale sul giornale che dirige.

Belpietro offre la sua lettura del Recovery Fund

Belpietro sottolinea, infatti, come di quei soldi 127 sono crediti che dovranno essere restituiti in base a precise condizioni,, 81 sarebbero a fondo perduto ma, a suo avviso, sotto "rigorosi accordi".

Il giornalista pone in evidenza il fatto che, sulla base di ciò, l'Italia dovrà presentare un piano dettagliato per spiegare come utilizzerà i fondi e la strategia per evitare un incremento del già gravoso "debito pubblico".

Tra le voci che maggiormente gravano sulla spesa dello Stato ci sarebbe, secondo Belpietro, la spesa previdenziale, unitamente a quella assistenziale e delle invalidità. Situazioni che, in Italia, sono tutte nello stesso gruppo.

Pensioni: per Belpietro Ue contro Quota 100

All'Europa secondo Belpietro, non piace Quota 100. Il riferimento va alla misura opzionale che, fino alla fine del 2021, consentirà di uscire dal lavoro in maniera anticipata con 62 anni di lavoro e di contributi(o 63+37 o 64+36 ecc..).

"L'Ue - sottolinea il giornalista - spinge per mettere mano a Quota 100 con l'intenzione di usare però la questione per un generale giro di vite sulla spesa pensionistica italiana, ritenuta troppo alta".

In particolare sarebbe sotto osservazione il fatto che, dopo un utilizzo al di sotto delle aspettative nel primo anno, la misura sperimentale possa diventare una sorta di ammortizzatore sociale nei prossimi mesi.

Ossia molti lavoratori vicini alla pensione, una volta perso il lavoro per via della crisi, potrebbero chiedere di aderirvi andando ad aumentare sensibilmente la spesa per Quota 100. Secondo Belpietro questa prospettiva non va considerato uno dei soliti allarmi sulla misura e sull'eventuale limature delle pensioni. A suo avviso un intervento contenitivo sul sistema pensionistico italiano sarebbe una "buona merce di scambio" per far digerire ai paesi frugali i soldi ottenuti dall'Italia.

Chiaro il riferimento al fatto che nazioni come l'Olanda non avevano alcuna intenzione di avallare una quantità di fondi per l'Italia cospicua come quella ottenuta con l'accordo il Recovery Fund.

"In discussione- evidenzia Belpietro - non c'è solo quota 100, ci sono gli assegni di invalidità civile, il taglio alle pensioni più ricche e perfino il ritocco dei contributi". Previsione che potrebbe risultare allarmistica, se si considera che Quota 100 andrà in esaurimento dal 2022 in poi e che, prima del lockdown, si era iniziato ad ipotizzare da parte del governo una riforma globale del sistema pensionistico.