Nella giornata di ieri, martedì 4 agosto, una forte esplosione avvenuta nel porto di Beirut, in Libano, ha catalizzato l'attenzione di tutto il mondo. Il bilancio della deflagrazione è terribile: si contano, infatti, almeno cento morti e migliaia di feriti. Il bilancio, inoltre, è ancora provvisorio in quanto i soccorsi sono ancora a lavoro. Subito dopo il tragico evento, molti esponenti politici della comunità internazionale hanno espresso la loro vicinanza al paese medio-orientale. Tra questi, anche il nostro presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Nella serata di ieri a questo si è aggiunto anche Manlio Di Stefano, esponente del Movimento 5 Stelle e Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri che nel suo tweet, ha però espresso la sua vicinanza al popolo sbagliato.

Di Stefano: 'Con tutto il cuore mando un abbraccio ai nostri amici libici'

L'errore è avvenuto sul suo profilo Twitter, dove Di Stefano ha scritto: "Con tutto il cuore mando un abbraccio ai nostri amici libici. Lo abbiamo già detto e lo ripeto: l'Italia c'è, è pronta a dare l'aiuto che serve. Coraggio". Peccato, però, che l'esplosione sia arrivata nel porto di Beirut, capitale del Libano. Nazione distante poco meno di 2 mila chilometri in linea d'aria dalla Libia, paese nord-africano che nulla c'entra con ciò che è avvenuto ieri.

Accortosi della gaffe, il Sottosegretario ha prontamente modificato e corretto il tweet, per poi scriverne un altro contro chi, nel frattempo, aveva iniziato a ironizzare contro il suo errore: "Con queste cose c'è poco da scherzare. Ho sbagliato a scrivere, ma i morti restano. Fenomeni". Concetto ripetuto anche in un ulteriore tweet di risposta a un messaggio di critica di un cittadino che lo accusava di aver detto una 'cavolata': "Ma quale cavolata, ho semplicemente sbagliato a scrivere.

Lavoro su Libano e Libia da anni, come su tutto il Mena (ovvero acronimo di Medio Oriente e Nord Africa, ndr)".

Molti i Paesi internazionali che hanno espresso la vicinanza al Libano

Come già detto, comunque, l'esplosione avvenuta nella serata di ieri ha lasciato intorno a sé una scia di grande devastazione. Secondo quanto afferma il quotidiano 'Al Jazeera', vi sarebbero circa 200 mila persone che in seguito alla deflagrazione hanno perso la loro abitazione e sono, nei fatti, sfollate.

Le autorità stanno provvedendo a fornire a loro l'assistenza necessaria. Fin dalle prime ore successive al fatto, moltissimi paesi di tutto il mondo hanno espresso solidarietà e hanno offerto il loro aiuto al popolo libanese. Tra questi anche Israele, che attraverso il portavoce dell'esercito si è offerto di fornire aiuti umanitari. Ma offerte di aiuto sono arrivate anche da parte di paesi come Turchia, Malesia, Cipro e Iran.