Mario Giordano torna a pungere il governo presieduto da Giuseppe Conte sulla questione coronavirus. Lo fa con un articolo apparso su La Verità in cui sottolinea come non sia stato dato abbastanza risalto ad un'esclusiva di Repubblica. Il conduttore di Fuori dal coro fa riferimento ad un dossier che sarebbe arrivato sul tavolo del governo lo scorso 12 febbraio e che già imponeva di innalzare il livello d'allarme rispetto agli effetti della difussione del Sars-Cov2.

Mario Giordano fa leva sullo studio di Stefano Merler

Il riferimento va ad uno studio condotto dall'esperto di modelli matematici applicati alle pandemie della Fondazione Kessler, Stefano Merler.

In sostanza sulla base di quanto applicato in Cina veniva messo in risalto come l'avanzare dell'epidemia avrebbe potuto causare tra i 200mila e i 400mila malati gravi di Covid (non contagiati, attenzione) e richiedere un fabbisogno di letti di terapia intensiva tra i 60.000 ed i 120.000. Dati che, ovviamente, sarebbero stati spalmati, ma che avrebbero comunque generato un gap di 10.000 posti tra fabbisogno e disponibilità dei respiratori durante il picco. Il fatto che il lockdown sia stato decretato solo quasi un mese dopo (9 marzo) rende alcuni opinionisti come Mario Giordano desiderosi di avere risposte dal governo. Il riferimento, secondo Mario Giordano va soprattutto alla mancata preparazione di ogni componente e all'incapacità di farsi trovare pronti.

Giordano incalza Giuseppe Conte ed il suo governo

Le domande del giornalista al governo, in relazione al dossier del 12 febbraio sono chiare. "È vero - si chiede Mario Giordano - che sia stato preso talmente sul serio da essere secretato per non impressionare gli italiani?". Poi i dubbi si estendono anche perché, a suo avviso, non sia stato fatto nulla e perché non si sia lavorato per attrezzare gli ospedali.

Ad essere chiamati in causa dal giornalista sono il Ministero della Salute ed il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. "Va in giro - dice in riferimento al premier - vantandosi di essere er mejo fico del bigoncio". Secondo il conduttore di Fuori dal coro "sarebbe ora - scrive - di finirla con i silenzi, le reticenze e i documenti misteriosi".

"Sarebbe opportuno - incalza - rendere pubblici tutti i verbali del Cts". Giordano sottolinea come, al momento, solo una parte di essi sia stata pubblicata. L'obiettivo è trovare risposte a tutte quelle domande che, secondo il giornalista, sorgono quasi spontanee per capire perché, nonostante gli allarmi, il governo non si sia mosso per farsi trovare pronto.