Rimane costantemente sotto i riflettori dei principali quotidiani la vicenda connessa al Referendum sul taglio dei parlamentari: a 48 ore dal voto continua in particolare a tenere banco quanto riferito dal noto critico d'arte Vittorio Sgarbi che si è apertamente scagliato contro un video registrato dal Ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Nella diretta postata sui social network, secondo il noto critico d'arte, il leader pentastellato si sarebbe fatto sfuggire non solo dei gravi errori espressivi, ma avrebbe anche travisato e divulgato alcuni numeri errati sulla composizione dei Parlamenti di alcuni dei principali stati europei, mostrando, a detta dello stesso Sgarbi, delle profonde lacune sul versante dei contenuti.
Vittorio Sgarbi contro l'ex vicepremier: 'Ma voi la fareste riformare la Costituzione da uno così'?
'Probabilmente l'uomo di governo più ignorante della storia repubblicana'. Sono queste le pesanti accuse rivolte su Facebook da Vittorio Sgarbi al Ministro degli Esteri. Nel post contro il video diretta registrato da Luigi Di Maio sul taglio dei parlamentari, il critico d'arte ha poi attributo la colpa di questo governo a tutti quegli 'elettori irresponsabili' che hanno affidato la guida del Paese a 'tutta l'accozzaglia di scappati di casa dei 5 Stelle'. Il messaggio si è infine concluso invitando gli elettori a 'non lasciare la democrazia in mano a persone come lui' (in riferimento a Luigi di Maio).
Il video di Luigi Di Maio: di cosa parlava?
Nella diretta messa sotto accusa da Vittorio Sgarbi, il leader pentastellato aveva intrapreso un'opera di decostruzione e di smontamento delle principali tesi sostenute dai promotori del No in merito al referendum sul taglio dei parlamentari e dei senatori eletti. In particolare, lo stesso Di Maio, si era soffermato sulla questione della rappresentatività e sulla sua mancata relazione con il numero di deputati mettendo poi in evidenza come la cosiddetta "riforma Fraccaro" fosse stata approvata nell'ottobre del 2019 da quasi tutte le forze politiche presenti nella Camera.
Infine, citando alcuni dei paesi più avanzati dell'Europa, aveva sottolineato come questi avessero un numero di parlamentari (in relazione agli abitanti) molto minore rispetto a quelli presenti nelle due Camere del nostro Paese. Proprio quest'ultima parte è stata quella fortemente criticata da Vittorio Sgarbi.
Il risultato del referendum
Il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari del 20 e 21 settembre si è concluso infine con la vittoria schiacciante del Sì contro il No, il quale ha superato la soglia del 60%. Si procederà dunque, con la modifica degli articoli 56 e 57 della Costituzione, sancendo quindi la formalizzazione della riduzione dei deputati dagli attuali 630 a 400 e dei senatori eletti, ridimensionati a 200.