In Italia i contagi da Coronavirus corrono velocemente. Per questo motivo si pensa a un nuovo lockdown nazionale. Se la curva dei contagi non dovesse scendere, l'ipotesi potrebbe diventare realtà. Nonostante l'appello dei medici italiani e le pressioni di alcuni politici all'interno del Governo, Giuseppe Conte ha preso tempo fino al 15 novembre.

Conte potrebbe varare un nuovo dpcm

Con il decreto dello scorso 3 novembre, l'Italia è stata suddivisa in tre fasce: gialla, arancione e rossa. L'ipotesi di un nuovo lockdown generalizzato non sembra essere così remota.

Le nuove misure restrittive sono state invocate a gran voce da medici e operatori sanitari. Ma non solo, anche all'interno del Governo c'è chi sta facendo pressione.

Al momento Giuseppe Conte sembra non essere intenzionato a dichiarare tutta Italia zona rossa, come avvenuto lo scorso marzo. Il Presidente del Consiglio avrebbe preso tempo fino al 15 novembre, data in cui si dovrebbe capire se la divisione della nazione in fasce sia stata efficace per arginare o meno la curva dei contagi. Se l'andamento dell'epidemia non dovesse arrestarsi, allora le cose potrebbero cambiare con un nuovo dpcm. Qualora Conte dovesse mettere la firma per varare nuove misure restrittive, andrebbe rivista anche la lista degli esercizi commerciali che dovrebbero rimanere aperti.

Non è escluso che i nuovi provvedimenti prevedano la chiusura dei ristoranti nei giorni di sabato e domenica a pranzo.

Le maggiori preoccupazioni arrivano dalla situazione degli ospedali: bisogna assolutamente evitare il collasso delle strutture sanitarie. Gli esperti prevedevano un picco di contagi tra il 7 e l'8 di novembre.

Dal 9 novembre invece, la curva dovrebbe rallentare, grazie al dpcm del 3 novembre.

Alto Adige a un passo dal lockdown rigido

Nella giornata di martedì 10 novembre, la giunta provinciale dell'Alto Adige si riunisce per decidere o meno l'introduzione di un lockdown più rigido. La crescita esponenziale dei contagi potrebbe portare la provincia autonoma di Bolzano a varare delle nuove misure restrittive.

Secondo l'assessore alla sanità Thomas Widmann, un nuovo lockdown consentirebbe di evitare gli ospedali da campo.

Con le nuove restrizioni dovrebbero subire delle variazioni anche gli istituti scolastici: tutte le scuole di ogni ordine e grado potrebbero applicare la didattica a distanza. L'unica eccezione verrebbe fatta per la scuola dell'infanzia ed elementare: solo gli alunni figli dei "lavoratori essenziali" potrebbero continuare a frequentare le lezioni in presenza.