Il nuovo Decreto sul Natale illustrato da Giuseppe Conte introduce nuove limitazioni per il Natale. Il focus mediatico, al momento, è inevitabilmente centrato sugli spostamenti, ma il provvedimento mette in atto una serie di misure che portano alla chiusura di diverse attività commerciali. Sia che si tratti di zona rossa o che di zona arancione, il Paese sarà interessato da disposizioni stringenti rispetto alla possibilità di restare aperti. Bisogna, infatti, ricordare che dal 24 dicembre al 6 gennaio ci sono molti giorni festivi interessati dalle restrizioni, ma è pur vero che in questa fase natalizia molti negozi, al netto di Natale, Santo Stefano e Capodanno dove ci sarebbe stata una chiusura tradizionale, avrebbero proseguito la loro attività.

Zona rossa ed arancione: un calendario alternato

Per prima cosa occorre ricordare ciò che accadrà a partire dalla Vigilia di Natale. Dal 24 dicembre al 6 gennaio l'Italia sarà in zona rossa, con l'eccezione dei giorni 28, 29 e 30 dicembre e del 4 gennaio. Nelle date citate sarà in zona arancione, dove potranno esserci più aperture. Chi sicuramente dovrà restare chiuso saranno le attività di ristorazione: bar, pub, pasticcerie, ristoranti, pizzerie. Molti di loro avrebbero lavorato pure nei festivi, ma in zona arancione o rossa potranno lavorare unicamente con l'asporto o con la consegna a domicilio.

Zona rossa a Natale: la differenza tra parrucchieri e centri estetici

Categorie spesso particolarmente sotto osservazione per i modi in cui si sviluppa la loro attività sono i parrucchieri e i barbieri, i quali potranno restare sempre aperti.

Tra zona rossa ed arancione, invece, c'è molta differenza per i centri estetici: in festivi e prefestivi (dunque anche il 24, 27 e 31 dicembre, così come il 5 gennaio) non potranno lavorare. Lo potranno fare, invece, il 28, 29 e 30.

Non sarà mai chiesta l'interruzione della propria attività a quegli esercizi commerciali che si occupano di beni di prima necessità.

Il riferimento va, ovviamente, a supermercati, negozi di generi alimentari, farmacia, parafarmacia, ma anche edicole e lavanderie.

Negozi aperti in zona rossa: spesso indicazioni sommarie

Tuttavia, la lista viene spesso citata in maniera generica, senza scendere nel dettaglio delle attività che possono rimanere aperte. Nel gruppo ci sono, infatti, categorie come ad esempio i negozi di vendita e assistenza informatica, ma anche di ferramenta, di articoli igienico-sanitari, biancheria, assistenza motoristica e benzinai, fiori, agricoltura, ottica, igiene per la persona

Tutti gli altri negozi che non sono inseriti nel novero citato potranno aprire, come i centri estetici, nei giorni di zona arancione, dunque il 28, 29 e 30.

In quelle date sarà concesso loro di mantenere la serranda aperta fino alle ore 21. Occorre precisare che, a partire dal 7 gennaio dovrebbero tornare in vigore le regole previste dal Dcpm in vigore dal 4 dicembre e che prevede aperture e chiusure in base alla classificazione della zona in cui si opera: dunque gialla, arancione o rossa. Nel periodo natalizio i livelli sono stati, invece, uniformati a tutto il territorio nazionale