Il Natale è un momento dove la diffusione del contagio da Coronavirus rischia di subire un'accelerata. A fronte di molti punti di discordia tra uno studioso e l'altro, stavolta sembra esserci convergenza di idee tra i vari medici e scienziati rispetto ai rischi che potrebbero esserci nelle feste natalizie. E non ha fatto eccezione Fabrizio Pregliasco. Il virologo dell'Università di Milano è stato ospite della trasmissione di Radio Rai Un giorno da pecora e ha puntualizzato alcune linee guida che potrebbero aiutare nel limitare i rischi, a partire dalla possibilità di cucinare con la mascherina o di evitare il passaggio di piatti e cellulari.

Lo ha fatto anche raccontando quello che sarà il suo modo di vivere il Natale.

Coronavirus, Pregliasco racconta il suo Natale

Chiamato a rispondere su come trascorrerà le festività, ha sottolineato come neanche in quei giorni resterà lontano dal lavoro. "È un momento - ha spiegato - per stare insieme ai colleghi che saranno in turno. Il 24 lavoro sicuramente, il 25 verrò a fare un giro". Il virologo non si sottrarrà alla tradizione che vuole che le feste siano passate in famiglia, ma con rispetto delle regole previste dal Decreto Natale. Ha, infatti, rivelato come si muoverà con la compagna per andare a casa della suocera. "Ci spostiamo - ha rivelato - noi. Siamo in due, loro sono in due. Faremo dei tamponi rapidi il giorno prima".

Proprio quest'ultimo strumento diagnostico secondo Pregliasco non deve servire a mettere ad alleggerire precauzioni, una volta accertata la negatività dei commensali. "Dà dei falsi negativi, è un elemento complementare ma non ci deve dare la sicurezza.

Cenone e pranzi di Natale, potenziale momento di rischio Covid

Si è detto più volte come il coronavirus trovi terreno fertile soprattutto in famiglia.

Oggi che tutti sanno della sua esistenza, c'è una tendenza ad essere molto prudenti all'esterno del focolare domestico, finendo per perdere attenzione con i propri cari. Una tendenza quasi inevitabile, ma anche un errore che non va commesso. Soprattutto a Natale. "Secondo me - ha spiegato Pregliasco - è fondamentale mantenere una sistematica adesione al nuovo galateo che abbiamo imparato.

Ogni tanto sgarriamo ed è un male".

E gli errori evidenziati dal virologo possono essere piuttosto comuni. Ad esempio, "Passarsi il telefonino per salutare persone lontane da noi, perchè è un elemento di potenziale trasmissione tra soggetto asintomatico e suscettibile. Usiamo il vivavoce".

Chiamato a rispondere sulla possibilità di cucinare con la mascherina, Pregliasco è chiaro: "Sarebbe meglio. E che in ogni caso ci sia una persona che si occupi del porzionamento".

"Sono - ha precisato - aspetti di buonsenso rispetto a quello che deve essere considerato il rischio, perché c'è la parte principale delle goccioline, dei droplets che si diffondono. Ma anche rischio indiretto attraverso la contaminazione di oggetti".

E sulla quantità di persone che devono stare a tavola: "Il meno possibile, distanziati. Se possibile un metro e mezzo. La cena è il momento di particolare diffusione del virus. Non abbiamo le mascherine, parliamo, ridiamo, scherziamo".