Matteo Bassetti crede che, ora più che mai, serva un'efficace campagna pro-vaccini. Un'idea molto sentita per l'infettivologo che è stato anche protagonista di uno scambio di vedute acceso con Peter Gomez. Nel corso della trasmissione L'aria che tira, in onda su La7, i due si sono fronteggiati rispetto alla tempistica con cui si sarebbe dovuti operare in relazione alla necessità di veicolare un messaggio a favore del vaccino anti-Covid. Tuttavia, come loro stessi hanno avuto modo di chiarire, è nato tutto da un equivoco di fondo.
L'aria che tira: equivoco dietro un acceso scambio di vedute
Peter Gomez, nel corso del programma, ha sottolineato come ci sia ancora da attendere qualche giorno prima di provare a sensibilizzare la popolazione rispetto alla necessità di ricevere il vaccino. "Le campagne - ha spiegato il direttore de Il Fatto Quotidiano on line - si fanno a partire dal giorno dopo dell'approvazione da parte dell'Ema".
Parole che hanno scatenato l'intervento a gamba tesa di Matteo Bassetti: "No, no, no. Perchè sennò noi continuiamo a camminare". Chiaro il riferimento al fatto che, in altri paesi, si sta andando più veloce in certe direzioni. "No, Bassetti, L'Ema - ha replicato Gomez - approverà tutto tra dieci giorni".
"E allora - ha incalzato l'infettivologo - camminiamo, continuiamo a camminare . Vedremo dove saremo al prossimo 30 di maggio"
"Fra dieci giorni - ha controbattuto Gomez - parte la campagna, Così si fa nei posti normali". "Saremo - ha incalzato il medico genovese - l'ultimo Paese d'Europa. La campagna vaccinale si può fare anche prima, spiegando benefici e rischi".
"Lei ha ragione. Le campagne vaccinali - ha proseguito Gomez- devono essere diffusissime. L'Ema approva, fra dieci giorni si parte".
Coronavirus: Bassetti parla di ''Paese ignorante' sui vaccini
Dopo l'ultimo intervento del giornalista, la pubblicità ha consentito un chiarimento tra le parti. "Io - ha detto Gomez - dicevo che la campagna per il vaccino anti-Covid deve partire dopo l'autorizzazione dell'Ema. Ha ragione lui però quando dice che la campagna per le vaccinazioni deve essere costante".
In sostanza Bassetti sottolineava l'importanza di una sensibilizzazione generale sui vaccini da offrire agli italiani.
"Credo - ha evidenziato l'infettivologo - che si sarebbe dovuto prendere la campagna anti-influenzale come una testa di ponte per arrivare ai vaccini del Covid".
"Credo - ha proseguito - non sia tardi: dobbiamo parlare oggi nelle scuole. Che ci vadano i medici, i ricercatori".
E dal medico arriva anche una proposta per i media: "Ogni sera ci vorrebbe una fascia, tra le otto e le nove, dove la pubblicità progresso è fatta sui vaccini, dove si dice quali sono i benefici e i rischi. Come si fanno e cosa hanno portato nella storia il vaccino per il morbillo, per il vaiolo, della poliomielite".
"Una campagna informativa - ha chiosato il medico - per un Paese che sui vaccini è profondamente ignorante". Parole che confermano il timore che lo scetticismo sui vaccini possa portare l'Italia ad essere tra gli ultimi paesi d'Europa per percentuale di vaccinati per la mancanza di adeguate campagne di sensibilizzazioni.