Un lockdown generale durante le festività di Natale. È questa la scelta che il governo italiano si appresta a fare in vista delle festività natalizie. A colpire negativamente il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i suoi ministri sono state le ripetute scene di assembramenti nelle vie dello shopping delle città a cui si è assistito durante lo scorso fine settimana. Il rischio è che, ancora in piena seconda ondata, la pandemia di Coronavirus possa riprendere forza provocando altre migliaia di morti. Il modello da seguire dovrebbe essere quello della Germania, dove la cancelliera Angela Merkel ha annunciato un lockdown generale in vigore dal 16 dicembre al 10 gennaio.

Scelta applaudita dal ministro degli Affari regionali in quota Pd, Francesco Boccia, che invoca “misure più restrittive” anche per il nostro Paese.

Lockdown generale anche in Italia durante le festività natalizie

Anche se la notizia non è ancora ufficiale e il Consiglio dei ministri non ha varato un nuovo Dpcm, la stretta sulle attività commerciali e sugli spostamenti durante il Natale sembra ormai certa anche in Italia. La prima a muoversi in questo senso, come appena accennato, è stata la Germania, optando per un lockdown generale della durata di quasi un mese. Secondo le ultime indiscrezioni, anche Palazzo Chigi sembra orientato ad istituire un nuovo lockdown, con regole da zona rossa e arancione, anche se quasi tutte le Regioni al momento sono diventate zona gialla.

Tra le ipotesi in campo, c’è la chiusura di tutte le attività commerciali o, addirittura, il divieto di uscire dalla propria abitazione se non per motivi di necessità ed urgenza, come durante il lockdown della primavera scorsa.

Francesco Boccia: ‘Assembramenti intollerabili’

Sulla questione lockdown si pronuncia anche Francesco Boccia.

Il ministro degli Affari regionali, intervistato dal Corriere della Sera, giudica senza mezzi termini “ingiustificabili, irrazionali, irresponsabili e intollerabili” le immagini dello sc orso fine settimana che immortalano folle di gente ed assembramenti nei centri delle grandi città. Boccia afferma di comprendere la voglia e la necessità delle persone di uscire di casa.

Ma invita caldamente a riflettere sulla situazione di emergenza che stanno ancora vivendo gli ospedali italiani. “Dovremmo sentire ogni giorno dentro di noi il lutto nazionale”, ammonisce il ministro in quota Pd.

Lockdown come in Germania

Durante l’intervista, Boccia rivendica il rigore utilizzato fino a questo momento dal governo giallorosso, ma ricorda che ciascun cittadino “deve fare la sua parte”, considerato che la pandemia di coronavirus non si può “combattere con controlli a ogni angolo e multe”. Il ministro giustifica la scelta del premier di aprire agli spostamenti tra piccoli Comuni confinanti, ma sull’ipotesi lockdown alla tedesca è chiaro. Boccia dichiara infatti di condividere la scelta compiuta dalla Germania di chiudere le attività commerciali per quasi un mese perché, afferma, “in questo momento affari e salute non sono conciliabili”.

Insomma, aggiunge, “dobbiamo metterci in testa che quando c’è un’epidemia e non c’è un farmaco, bisogna evitare gli spostamenti”. E poi, conclude parlando a nome del Pd, “vogliamo misure più restrittive, altro che apertura”.