Dopo la crisi di Governo che ha portato alle dimissioni di Giuseppe Conte, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha scelto di affidare l’incarico di formare un nuovo Governo all’economista Mario Draghi.
In queste ore sono in corso le consultazioni con le varie forze parlamentari per verificare la sussistenza di una maggioranza che appoggi Draghi e il suo governo.
Di seguito approfondiamo i tratti salienti della sua biografia e della sua carriera
Infanzia e formazione
Mario Draghi nasce a Roma nel 1947. Il padre Carlo è padovano e dirigente bancario; la madre Gilda, originaria di Monteverde (AV), è farmacista.
All’età di 15 anni, il giovane Mario perde entrambi i genitori ed è la zia paterna ad occuparsi di lui. Si diploma al liceo Tasso di Roma e nel 1970 si laurea in economia, alla Sapienza, con Federico Caffè come relatore. Più tardi entra nel prestigioso Massachusetts Institute of Technology e nel 1977 consegue il PhD.
La carriera di Mario Draghi
Dal 1975, Mario Draghi svolge il ruolo di professore universitario presso diversi atenei italiani (Trento, Padova, Venezia, Firenze). Dal 1983 al 1990 ricopre le cariche di consigliere del Ministro del Tesoro Giovanni Goria, prima, e di Direttore Esecutivo della Banca Mondiale, poi.
Dal 1991 al 2001 è Direttore Generale del Ministero del Tesoro e viene confermato da tutti i Governi succedutisi in questo decennio.
Nel corso di questo periodo, Draghi è artefice della privatizzazione di diverse società statali: IRI, Eni, Enel, Telecom, Comit, Credit. Da questa operazione, lo Stato incassa 182.000 miliardi di lire e il rapporto debito pubblico / Pil scende dal 125% al 115%.
Nel 2002 Draghi è nominato Vice Presidente e Amministratore Delegato di Goldman Sachs, banca statunitense tra le più importanti al mondo.
Il suo incarico è quello di gestire, dalla sede di Londra, le strategie europee della banca. Più tardi diventa membro del Comitato Esecutivo dello stesso istituto.
Nel 2009 diventa il nono Presidente della Banca d’Italia, sostituendo il dimissionario Antonio Fazio, coinvolto in uno scandalo. Nel corso del suo mandato è riuscito a incoraggiare diversi piccoli istituti di credito a fondersi tra loro per evitare la loro acquisizione da parte di banche straniere.
Dal 2006 al 2011 è Presidente del Financial Stability Forum. In questi anni, realizza un rapporto in cui indica dei rimedi per far fronte alla crisi economica mondiale scatenata da quella dei subprime statunitensi.
Il 24 giugno 2011, il Consiglio europeo trova l’accordo per la nomina di Draghi a Presidente della Banca Centrale Europea (BCE). Ad un mese di distanza dall’insediamento, si presenta al Parlamento Europeo sollecitando i Paesi membri a fare tutto il possibile per dirigere l’Unione Europa verso una Politica di bilancio omogeneo. Nel luglio del 2012, in un intervento al Global Investment Conference a Londra, Draghi dichiara quella che poi diventerà l’ormai celebre frase “whatever It takes” (tutto il necessario) riferendosi all’impegno della BCE nell’azione di salvataggio dell’euro.
Nel dicembre del 2012, viene nominato “uomo dell’anno”, dal Time e Financial Time, per aver ben gestito la “crisi del debito sovrano” in una fase in cui essa stava avendo forti ripercussioni sull’economia spagnola ed italiana. Nel gennaio 2015, Draghi lancia il "Quantitative Easing" con cui la BCE s’impegna ad acquistare titoli di Stato dei Paesi dell’Eurozona per 60 miliardi di euro fino al settembre del 2016. Nell’ottobre del 2019 Mario Draghi termina il mandato in BCE. Verrà succeduto da Christine Lagarde.
Mario Draghi e l'incarico come presidente del consiglio
Nella mattinata del 3 febbraio, l’ex Governatore della Banca d’Italia ha accettato l’incarico di Mattarella per la formazione di un nuovo Governo.
Secondo la Costituzione, il Presidente incaricato dovrà presentarsi alle Camere, entro 10 giorni dal conferimento del mandato, per ottenere la fiducia.
Da giovedì 4 febbraio sono poi iniziate le consultazioni tra Mario Draghi e le varie forze parlamentari per vagliare la possibilità che l'economista possa avere una stabile maggioranza in grado di governare. Le prossime ore saranno decisive in tal senso.