Appena diventato presidente eletto degli Stati Uniti, Joe Biden può già vantare un alleato più che illustre. Stiamo parlando di Papa Francesco, che stando a quanto raccontato dall'Agenzia Agi avrebbe contattato telefonicamente Biden riconoscendo di fatto un'elezione che Trump continua a rifiutare: "Il presidente eletto ha ringraziato Sua Santità per la benedizione e le congratulazioni", si legge nella nota diffusa dal team di transizione Biden-Harris, "e ha espresso il suo apprezzamento per la leadership di Sua Santità nel promuovere la pace, la riconciliazione, e per i comuni legami di umanità nel mondo".
Il Papa e Biden collaboreranno assieme sui grandi temi che affliggono l'umanità come la povertà, il cambiamento climatico e il tanto discusso tema dell'immigrazione.
Biden si sarebbe mostrato desideroso di avviare tale collaborazione dicendosi fermo e deciso nell'affrontare questi argomenti così importanti mantenendo ben saldi i valori di uguaglianza e dignità di tutti gli esseri umani.
L'Arizona appoggia Biden
Con l'inaugurazione del prossimo 20 gennaio, Biden diventerà il secondo inquilino cattolico della Casa Bianca dopo John F. Kennedy. Biden inoltre vicino ad aggiudicarsi anche l'Arizona. Negli ultimi 25 anni inoltre, nessun candidato democratico era mai riuscito a trionfare in questo stato.
Con la conquista dell’Arizona Biden incasserà altri 11 elettori in più, allargando il divario col il presidente Usa uscente Donald Trump.
Trump non molla la presa e vuole rivalersi su Biden
Il presidente USA uscente non vuole però sentir parlare di sconfitte ed elezioni perse. Per questo, ha richiesto un ri-conteggio delle schede per assicurare all'intero popolo americano delle elezioni trasparenti.
“Abbiamo una fiducia assoluta nella sicurezza e integrità delle nostre elezioni" hanno asserito le autorità incaricate della sicurezza del voto, tra cui l'Agenzia della cyber sicurezza e della sicurezza delle infrastrutture (Cisa).
In tanti iniziano dunque a chiedere a Trump di fare un passo indietro: l'ultimo in ordine di tempo è stato Karl Rove, consigliere informale dello stesso Donald Trump, che ha sottolineato come i riconteggi possano modificare i margini nell'ordine di centinaia di voti, ma non di decine di migliaia.