Il quesito della scheda arancione del Referendum giustizia, previsto il 12 giugno 2022, chiede la cancellazione della custodia cautelare per i soggetti che potrebbero ricommettere il medesimo reato. Il testo fa riferimento ai seguenti reati: furti, rapine, violenza fisica, stalking e reati fiscali.

Cosa prevede oggi l’articolo 274/1988 del codice di procedura penale

L’attuale art. 274 firmato da Vassalli, ex ministro della Giustizia, consente la possibilità di arrestare un indagato nel caso in cui si prevedano tre rischi:

  1. L’inquinamento delle prove;
  2. Pericolo di fuga;
  3. Ripetizione dello stesso reato.

Analisi del Referendum proposto dalla Lega e dai Radicali

Con la seconda scheda per il Referendum giustizia, la Lega e i Radicali chiedono di modificare l’art.

274/1988 con l’obiettivo di non mettere in carcere in via preventiva persone il cui reato non è stato ancora dimostrato né condannato in processo.

In merito al secondo quesito, l’ex procuratore Nello Rossi sostiene che, qualora il Referendum dovesse avere successo, i potenziali autori di gravi crimini non potranno essere sottoposti a misure preventive motivate. L’unica eccezione fatta è nel caso di violenza effettivamente commessa.

Pertanto, qualora la norma venga cancellata, secondo l’ex procuratore non si potrà addossare la responsabilità sulle decisioni giudiziarie che dovranno, di conseguenza, adeguarsi alle nuove disposizioni. Infatti, nel caso sopraggiungano nuove e allarmanti attività di tipo delinquenziali, il sistema giudiziario non potrà limitarne la prosecuzione fino alla sentenza finale di condanna dell’accusato.

Stefano Ceccanti, deputato del Pd, ha dichiarato di trovare molto pericoloso votare per la cancellazione della custodia cautelare. Il dem infatti sostiene che, impedendo alla giustizia di intervenire in via preventiva, si rischia di arrecare enormi danni alla sicurezza della persona e delle istituzioni.

Polemica sulle dichiarazioni del procuratore De Nicolo

Il procuratore di Trieste Antonio De Nicolo proprio ieri ha sequestrato oltre quattro tonnellate di cocaina e arrestato 38 persone. Ha colto l’occasione per spiegare che, qualora venisse cancellato l’art. 274/1988, gli arresti fatti ieri non si potranno più effettuare fino al giorno del processo e della rispettiva condanna.

Di conseguenza, con la nuova legge che emergerebbe in caso di vittoria del referendum, le persone ieri arrestate resterebbero a piede libero perché lo spaccio di droga non è un atto di violenza fisica.

Sulle dichiarazioni pubbliche del procuratore è scoppiata una polemica. A rispondere è il deputato Riccardo Magi che preannuncia un esposto nei confronti del procuratore, per aver fatto una dichiarazione, su cui lei non concorda, che influenza decisamente il libero voto degli italiani.