Domenica 12 giugno gli elettori italiani saranno chiamati alle urne per esprimersi su cinque referendum abrogativi in tema di giustizia. I quesiti oggetto di referendum saranno i seguenti: separazione delle carriere di giudice e di pubblico ministero, abrogazione di alcuni provvedimenti in materia di incandidabilità di parlamentari e amministratori locali dopo la condanna (Legge Severino), limitazione del ricorso alla custodia cautelare durante le indagini, possibilità di ammettere il voto degli avvocati nei consigli giudiziari ed infine modifiche relative all'elezione dei togati all'interno del CSM.

Inizialmente i quesiti previsti erano otto, ma tre di questi non sono stati “ammessi” dalla Corte Costituzionale (quesito sull’eutanasia, sulla depenalizzazione della coltivazione della cannabis e sulla responsabilità civile dei magistrati). Affinché il referendum abrogativo sia valido dovranno votare la metà più uno degli elettori aventi diritto. Se il quorum non dovesse essere raggiunto i cinque quesiti resteranno in vigore. Inoltre, in numerosi comuni (980) si eleggerà il nuovo sindaco. Di questi 26 comuni capoluogo (tra cui Genova, L’Aquila, Palermo e Catanzaro capoluogo di Regione) e 143 con popolazione superiore a 15.000 abitanti.

Si vota solo domenica 12 giugno

A differenza degli ultimi due anni in cui a causa dell’emergenza sanitaria si è tornati a votare in due giornate, in questa tornata elettorale si torna a votare in unica data.

I seggi, infatti, resteranno aperti solo domenica 12 giugno dalle ore 7 alle 23. Lo spoglio inizierà subito alla chiusura dei seggi dando precedenza ai referendum nazionali rispetto alle elezioni amministrative. Le operazioni saranno relativamente veloci per i referendum, mentre richiederanno più tempo nei comuni chiamati al rinnovo del consiglio.

Per questi ultimi con popolazione superiore a 15.000 abitanti, l'eventuale turno di ballottaggio si terrà domenica 26 giugno con gli stessi orari del primo.

Composizione dei seggi elettorali

Ogni sezione elettorale sarà composta da cinque componenti (sei in caso di elezioni amministrative): un presidente nominato dalla Corte d'Appello del Tribunale, tre scrutatori (quattro in caso di elezioni amministrative) nominati dalla Commissione elettorale di ogni Comune tra i cittadini iscritti all'Albo (aggiornato annualmente tra i residenti italiani con età tra i 18 e i 70 anni) e un segretario scelto dal presidente con requisito almeno un diploma di scuola superiore.

Per tutti i componenti del seggio, la convocazione per costituire i seggi è prevista per sabato 11 giugno alle ore 16, orario in cui inizieranno le operazioni di autenticazione delle schede.

I compensi partono da 192 euro per gli scrutatori e variano a seconda delle consultazioni

Secondo quanto accaduto alle ultime tornate, il compenso per scrutatori e segretari nominati nei comuni in cui vi saranno solo i referendum abrogativi sarà di 192 euro; i presidenti, invece, otterranno un compenso di 262 euro.

Per ogni ulteriore scheda rispetto alla prima, infatti, in caso di tornata referendaria, il compenso base di scrutatori e presidenti (che è di 104 e di 130 euro) viene maggiorato di 22 euro per scrutatori e segretari e di 33 euro per i presidenti (con un massimo di quattro maggiorazioni).

Invece, nei comuni chiamati anche al rinnovo dei consigli comunali, gli scrutatori e i segretari riceveranno 208 euro mentre i presidenti otterranno 282 euro.