Ieri si è svolto l’incontro tra il capo politico del M5S, Giuseppe Conte, e il presidente del Consiglio Mario Draghi. Successivamente il Conte ha dato le proprie personali rassicurazioni circa la decisione da parte del movimento pentastellato di rimanere in maggioranza, votando la fiducia al governo Draghi. L’unico avvertimento: un forte e decisivo scossone, come segnale di discontinuità.

Le indiscrezioni però parlano di diversi parlamentari del M5S che oggi, durante la votazione in Senato, potrebbero comportarsi da 'franchi tiratori'.

Il Movimento 5 Stelle rimane al governo

In breve, è questo l’epilogo della lunga giornata di ieri 6 luglio 2022 dopo il faccia a faccia tra il Presidente del Consiglio Mario Draghi e il Capo politico del movimento pentastellato Giuseppe Conte. Quest'ultimo ha consegnato al Premier un documento con alcune misure che intende promuovere il movimento politico da lui guidato.

Dopo il ‘si’ dei deputati e dei senatori pentastellati affinché si vada avanti col governo sostenendo quest’ultimo, Conte annuncia la decisione del voto favorevole alla fiducia e al DL Aiuti di quest’oggi. Sul merito del testo del provvedimento il M5S si asterrà, abbandonando l'Aula parlamentare di Montecitorio.

Permangono alcuni malumori tra gli eletti del M5S

Rimane dunque una scollatura tra i vari gruppi parlamentari M5S delle due camere. La distanza pare essere tanta; qualcuno parla di decine di parlamentari, tra senatori e onorevoli, che manifestano a gran voce la volontà di appoggiare esternamente il governo Draghi. Alcuni di essi propongono il voto online proprio sulla criticità emersa in questi giorni.

Ci sarebbe - al contrario - anche una questione legata ai parlamentari fuoriusciti dal movimento e che sono solidali alle posizioni filo-governative del leader scissionista Di Maio. Una questione non di poco conto e che suggerisce a Conte di muoversi seguendo l’istinto del giocatore di scacchi.

Le incertezze maggiori provengono dai pentastellati presenti in Senato

Conte vorrebbe capire tutti i movimenti e regolarsi di conseguenza nella votazione che si svolgerà oggi in Senato. Qui i numeri dei senatori indecisi sono un po' più risicati per appoggiare positivamente la permanenza del movimento in maggioranza.

La maggiore preoccupazione di Conte sarebbe quella dei "franchi tiratori" e dei colpi di mano che potrebbero giungere dall'ala più oltranzista dei parlamentari M5S.