Nelle scorse ore il ministro della Cultura Dario Franceschini, esponente del Pd, è intervenuto a proposito del paventato appoggio esterno del M5S al governo Draghi. A tal proposito il dirigente dem ha affermato che in caso di rottura da parte dei pentastellati col governo di sarà un' "impossibilità di andare insieme alle elezioni".

Le preoccupazioni di Franceschini: M5S eviti l'appoggio esterno al governo

“Per andare insieme alle elezioni da qui ad allora dobbiamo stare dalla stessa parte. Speriamo che non ci sia, ma se ci sarà una rottura sul governo (o una distinzione, come un appoggio esterno) per noi porterà alla fine di questo governo e all'impossibilità di andare insieme alle elezioni.

Perché non possiamo andare insieme a chi ha fatto cadere il governo”, sono queste le parole dette dal ministro della Cultura durante l’incontro nazionale di AreaDem, la corrente Politica interna al PD costituitasi nel 2019, di cui proprio Franceschini è il leader.

Il tema della contesa è l’eventuale fuoriuscita del M5S, guidato da Giuseppe Conte, dal Governo Draghi. I rapporti tra quest’ultimo e Conte sono in forte fibrillazione da settimane, nonostante siano arrivate dai differenti fronti le rassicurazioni e gli attestati di stima reciproci. Lunedì i due si vedranno per discutere e appianare le eventuali questioni che stanno alla base della vicenda.

Intanto diverse fonti politiche parlano di un forte ‘pressing’ interno al M5S sul presidente Conte affinché dia corso alla fuoriuscita (paventata da molto tempo) del movimento pentastellato dall’esecutivo.

Una questione aperta che non piace affatto al PD e soprattutto a Franceschini, il quale vedrebbe in questo atto un ostacolo per i futuri percorsi comuni con i pentastellati.

Apprezzamenti di Franceschini verso chi ha fatto nascere il governo di unità

Il rischio maggiore - secondo Franceschini - lo correrebbero il Paese e le nuove generazioni.

A suo avviso, se il M5S decidesse di abbandonare la strada sinora percorsa con il campo progressista cresceranno “l’astensionismo, i No vax e altre forme di estremismo”. Lo stesso ministro della Cultura riconosce anche la decisione del M5S e della Lega di aver preso parte a questo governo di unità, indebolendo e sedando tutte quelle dinamiche che spesso sono sfociate nelle tensioni sociali degli ultimi anni.

In vista dell’appuntamento di domani fra Draghi e il leader del M5S, il ministro Franceschini ha rivolto un accorato appello affinché si pongano le basi per un accordo politico all’’insegna dell'elasticità e della generosità, per il bene degli italiani e delle legislature che seguiranno.

Franceschini, infine, fa fatto un appello allargato: sulla riforma delle legge elettorale ha espresso una sua personale opinione positiva nei confronti del proporzionale e anche a un eventuale ritorno nel PD di Speranza e Bersani (attualmente esponenti di Articolo Uno).