Il mondo delle notizie è complesso e le storie, così come le foto false spesso vengono ampiamente condivise sui social media. Il team editoriale di Blasting News individua ogni settimana le bufale più popolari e le informazioni fuorvianti per aiutarti a distinguere il vero dal falso. Ecco le Fake News più condivise di questa settimana.

Mondo

Biden non ha messo la Medaglia d'Onore a un veterano del Vietnam al contrario

Affermazione falsa: gli utenti dei social media hanno condiviso un video che mostrerebbe il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden mentre mette la Medaglia d'Onore al collo di un veterano della guerra del Vietnam al contrario.

Verità:

  • Il 5 luglio 2022 Biden ha consegnato la Medaglia d'Onore a quattro veterani dell'esercito americano che hanno combattuto nella guerra del Vietnam, tra cui Dwight W. Birdwell, che appare nel video virale.
  • Le riprese di C-SPAN e PBS dell'evento alla Casa Bianca mostrano chiaramente il momento in cui Biden si avvicina a Birdwell da dietro e gli mette correttamente la medaglia al collo.
  • Anche le immagini della cerimonia pubblicate dalle agenzie di stampa mostrano Biden che mette la medaglia al collo di Birdwell con la stella d'oro rivolta verso l'esterno.

Mondo

La rivista Money non ha pubblicato una copertina con Zelensy in sella a un cavallo fatto di banconote

Affermazione falsa: gli utenti dei social media di tutto il mondo hanno condiviso una copertina della rivista Money che mostra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in sella a un cavallo fatto di dollari.

La presunta copertina mostra il seguente testo: "Scopri come sta riciclando i dollari dei contribuenti americani".

Verità:

  • Nell'angolo in alto a sinistra dell'immagine che circola sui social è possibile vedere un riferimento all'account Instagram di satira e parodia @FJBUSA, che ha pubblicato la copertina con Zelensky il 23 giugno 2022.
  • In una dichiarazione all'AFP, Lixia Guo, portavoce di Money, ha affermato che la copertina con Zelensky "è stata chiaramente ridisegnata da qualcuno".
  • Sempre secondo Guo, la copertina originale è stata pubblicata nel 2016 e raffigurava il comico britannico John Oliver.

Asia

Non ci sono prove che Shinzo Abe sia stato ucciso per non avere seguito gli ordini del Forum Economico Mondiale

Affermazione falsa: gli utenti dei social media hanno condiviso l'affermazione secondo cui l'ex primo ministro giapponese Shinzo Abe sarebbe stato ucciso l'8 giugno per non aver seguito gli ordini del Forum economico mondiale sul COVID-19.

"Il premier giapponese assassinato non ha seguito gli ordini del Forum di Davos. Non ha imposto i vaccini, ha rimandato indietro 1,6 milioni di dosi e ha dato ai cittadini l'ivermectina. Lo capite ora?", si legge nella didascalia di alcuni post.

Verità:

  • Prima di tutto, sebbene il Giappone non abbia un obbligo di vaccinazione per il COVID-19, più dell'80% della popolazione del Paese è stata vaccinata.
  • La notizia che il Giappone ha sospeso 1,6 milioni di dosi di vaccino Covid-19 è vera, ma l'episodio si è verificato dopo che l’azienda che in Giappone si occupava della distribuzione ha ricevuto segnalazioni di materiali contaminanti in alcune fiale.
  • Il governo giapponese e Moderna, responsabile dei vaccini, hanno successivamente dichiarato che non è stato identificato alcun problema e che la sospensione è servita solo come precauzione.
  • Per quanto riguarda l'ivermectina, essa non è presente nell'elenco dei farmaci approvati dall'ente regolatore dei farmaci giapponesi, la Pharmaceuticals and Medicals Devices Agency (PMDA), per il trattamento o la prevenzione della COVID-19.
  • Tetsuya Yamagami, un disoccupato di 41 anni, è stato arrestato e indicato dalla polizia come la persona che ha ucciso Abe.
  • Secondo i resoconti delle indagini, Yamagami ha affermato di provare rancore nei confronti di una particolare organizzazione politica, e ha detto di aver commesso il crimine perché riteneva che Abe avesse un legame con essa. I media giapponesi hanno anche riferito che la famiglia di Yamagami avrebbe avuto problemi finanziari dopo che la madre aveva fatto delle donazioni a questa organizzazione.

Stati Uniti

L’account Twitter di Elon Musk non è stato sospeso dopo che lui ha rinunciato a comprare il social network

Affermazione falsa: gli utenti dei social media negli Stati Uniti hanno condiviso la notizia secondo cui l'account Twitter del miliardario Elon Musk è stato sospeso dopo che questi si è tirato indietro da un accordo di 44 miliardi di dollari per l'acquisto della società.

Verità:

  • Contrariamente a quanto diffuso sui social media, l'account Twitter ufficiale di Musk (@elonmusk) rimane attivo sulla piattaforma e il miliardario twitta regolarmente.
  • L'account che è stato effettivamente sospeso, e che appare negli screenshot condivisi sui social media, è @eIonmusk, in cui la lettera "l" di Elon è stata sostituita da una "i" maiuscola.

America Latina/Spagna

Il Real Madrid non verrà sanzionato per non aver pubblicato una bandiera del Pride sui propri profili social

Affermazione falsa: gli utenti dei social media in Spagna e America Latina hanno condiviso la notizia secondo cui il club di calcio spagnolo Real Madrid dovrà affrontare sanzioni da parte dell'Unione Europea e della UEFA dopo essersi "rifiutato di usare la bandiera [arcobaleno] a sostegno della comunità LGBTIQA+".

L'affermazione arriva dopo che diversi club hanno mostrato la bandiera arcobaleno sui loro profili di social media a giugno, come parte delle celebrazioni del mese del Pride.

Verità:

  • A differenza di altri grandi club europei come Barcellona, Chelsea e Manchester City, il Real Madrid non ha pubblicato alcun contenuto che alludesse alla comunità LGBTIQA+ a giugno.
  • In una dichiarazione rilasciata all'agenzia spagnola di fact-checking Maldita, la Commissione europea ha affermato che non c’è una legislazione che imponga sanzioni a qualsiasi istituzione o entità per il rifiuto di esporre la bandiera LGBTQIA+.
  • Per quanto riguarda l'Uefa, i suoi regolamenti disciplinari non prevedono alcun tipo di sanzione contro le squadre che scelgono di non mostrare pubblicamente il proprio sostegno alla comunità LGBTIQA+.