Giorgia Meloni al telefono con il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha affrontato un problema interno al governo: la posizione di Matteo Salvini. Negli ultimi giorni lo scontro tra i due vicepremier è stato molto forte, con Tajani che era stato definito dalla Lega come un ministro "in difficoltà". Sicuramente al leader di FI non è andata giù l'iniziativa salviniana di contattare telefonicamente il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance, al punto da sentirsi scavalcato. Tuonano nel frattempo le opposizioni, con in testa Elly Schlein, archiviate con molti malumori le parole della premier contro il manifesto di Ventotene.
Telefonata Meloni-Tajani
Di recente una telefonata tra Giorgia Meloni e Antonio Tajani ha provato a chiarire alcune questioni interne al governo. Tajani, adirato con Salvini, non ha digerito le recenti iniziative del segretario della Lega che da quando si è insediato Donald Trump alla Casa Bianca sta cercando di acquisire una posizione autonoma con Washington.
Le parole del ministro dei Trasporti rischiano di essere una mina vagante per il governo e per Meloni, alle prese con il difficile compito di tenere in piedi una maggioranza che ha dato il suo ok al piano di riarmo europeo pur tra molti distingui. Nella giornata di ieri le parole del sottosegretario della Lega Claudio Durigon, che parlava di un Tajani in difficoltà, hanno aggiunto ulteriore benzina sul fuoco.
Il dibattito interno nel governo
Meloni sa di essere in qualche modo la destinataria indiretta degli attacchi della Lega. E forse il congresso del Carroccio, fissato a Firenze per il prossimo 5 e 6 aprile, potrebbe limare anche i contrasti interni alla maggioranza. A Palazzo Chigi però sembra finita la pazienza di fronte alle continue prese di posizioni di Salvini su varie questioni internazionali, come la guerra in Ucraina e le trattative per la pace, il piano di riarmo dell'Ue, e il nodo cruciale dei rapporti con gli Usa.
Tajani di recente ha smentito di essere stato "sfiduciato" da Salvini, ma è comunque arrabbiato. Secondo fonti di Forza Italia, riportate dal Corriere della Sera, il ministro degli Esteri avrebbe parlato con Meloni dell'altro vicepremier con parole che sanno di ultimatum. E se continuerà ancora ad attaccare Forza Italia, anche dopo il congresso, per Tajani si dovrà procedere a una verifica di governo.
Gli attacchi delle opposizioni
Meloni al contempo teme gli attacchi delle opposizioni, che sarebbero pronte ad alzare il livello dello scontro, ma sa allo stesso tempo che è necessario effettuare un chiarimento di tipo politico per mettere un freno ai continui attacchi salviniani. La premier sa che non bisogna sottovalutarlo. Nel frattempo arrivano gli attacchi del Pd con la dichiarazione della segretaria.
La segretaria dem sottolinea le gravi parole di Durigon e ammette che in "qualsiasi altro paese questo avrebbe già aperto una crisi di governo". Secondo Elly Schlein il governo "non sta più in piedi" e non può occuparsi dei problemi più gravosi degli italiani.
Anche Angelo Bonelli dei Verdi va all'attacco e sottolinea anche come sia stato pretestuoso da parte della premier attaccare il manifesto di Ventotene per coprire "il disastro della maggioranza".