Nella giornata di ieri, 19 marzo 2025, la Presidente del Consiglio giorgia meloni ha tenuto un intervento alla Camera dei Deputati in vista del Consiglio Europeo. Durante il suo discorso, ha affrontato temi chiave come le relazioni transatlantiche, la difesa europea e il Manifesto di Ventotene. Proprio quest'ultimo argomento ha creato un forte attrito in parlamento tra maggioranza ed opposizioni, con diversi minuti di bagarre politica a Montecitorio.
L'intervento a Montecitorio di Giorgia Meloni
Nel suo intervento a Montecitorio, Meloni ha espresso preoccupazione riguardo a una possibile guerra commerciale tra Unione Europea e Stati Uniti, innescata dalla reintroduzione di dazi su acciaio e alluminio da parte dell'amministrazione Trump.
Ha criticato l'intenzione di Bruxelles di rispondere con tariffe punitive su prodotti americani, sottolineando i rischi di un'escalation che potrebbe alimentare l'inflazione e frenare la crescita economica nell'UE. La Premier ha poi sollecitato negoziati urgenti con Washington per evitare un conflitto commerciale dannoso per entrambe le parti. Nel contesto della sicurezza, Meloni ha ribadito l'importanza della NATO come pilastro della difesa europea, esprimendo scetticismo verso iniziative che mirano a una difesa autonoma dell'UE senza il coinvolgimento degli Stati Uniti.
Ha espresso riserve sul piano "ReArm Europe" e manifestato preoccupazione riguardo a proposte franco-britanniche di inviare truppe europee in Ucraina come forze di pace, definendole opzioni complesse e rischiose.
Ma la parte più controversa dell'intervento è stata la citazione del Manifesto di Ventotene, documento del 1941 considerato uno dei pilastri dell'idea di un'Europa unita. Meloni ha letto alcuni passaggi del manifesto per evidenziare come alcune delle sue proposte, ritenute socialiste, non corrispondano alla sua visione. Infine ha dichiarato: "Non so se questa è la vostra Europa, ma certamente non è la mia".
Questa affermazione ha scatenato una forte reazione dalle opposizioni, con proteste e richieste di scuse, portando alla sospensione temporanea della seduta da parte del Presidente della Camera Fontana.
La protesta delle opposizioni
Dopo l'intervento di Meloni hanno preso la parola in Aula alcuni esponenti di opposizione, i quali hanno protestato fortemente contro le dichiarazioni della premier.
"Giorgia Meloni non solo non ha il coraggio di difendere i valori su cui l’Unione è fondata dagli attacchi di Trump e di Musk, ma ha deciso in Aula di nascondere le divisioni del suo governo oltraggiando la memoria europea. Noi non accettiamo tentativi di riscrivere la storia. Meloni ha oltraggiato la memoria del Manifesto di Ventotene", ha dichiarato una furibonda Elly Schlein, leader del Partito Democratico.
Anche il vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi ha ribadito: "Ci sentiamo profondamente offesi e indignati. Questo Paese, questa democrazia, questa Costituzione è nata anche a Ventotene. Quegli uomini e quelle donne parlavano dal confine, da una dittatura, in questo Paese o eri suddito o eri ribelle.
È anche grazie a loro se siete e se siamo liberi".
"Avete cambiato idea perché in passato avete detto che i firmatari avevano idee chiare. Le avete apprezzate ancora nel 2016", ha invece detto il Presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte.