"Sono napoletano e i napoletani sono bravissimi nel passare dal riso al pianto" così Totò descriveva la sua carriera, l'amore che provava per la recitazione e per la composizione delle sue canzoni. Un uomo a tutto tondo il grande Antonio de Curtis che ha portato a livelli altissimi la televisione italiana, incastonando il suo nome tra quelli che verranno ricordati per sempre e ad ogni età.

Dopo il successo ottenuto nell'adorata Napoli, la mostra "Totò Genio" fa la sua comparsa nel museo in Trastevere dal 20 ottobre al 18 febbraio. L' esposizione, organizzata da Alessandro Nicosia e curata da Vincenzo Mollica, è stata fortemente voluta dall'Associazione "Antonio de Curtis in arte Totò" e dal Comune di Napoli e promossa da Roma Capitale.

Una pioggia di commenti positivi hanno dato ancor più vigore ad un'esposizione che non fa altro che portare ancora più su un nome celebre, analizzando ogni parte della sua vita, sia pubblica che privata, e regalando ad un pubblico soddisfatto tanti piccoli aneddoti proprio in concomitanza con il cinquantesimo anno della morte dell'artista.

Totò Genio

La mostra ospita una vasta serie di documenti composta da disegni, cimeli, lettere,foto e costumi che testimoniano gli amori e gli interessi che il grande Totò ha avuto in vita. Una tra le sezioni più grandi è dedicata, naturalmente, al rapporto che intratteneva con il cinema e all'interno si possono trovare i manifesti dei suoi 97 film. Costumi di scena e filmati d'epoca riempono lo spazio dedicato al teatro, dove emerge anche la parte pubblicitaria, con le immagini della Perugina e della Lambretta e i relativi spot di cui ha preso parte.

Nella sezione contenente immagini della vita privata di Totò ritroviamo i suoi tre grandi amori: Napoli, la città che lo ha visto nascere, gli animali ed in particolar modo i cani e Franca Faldini, compagna di una vita. Ritagli di giornali, fotografie, pezzi di poesie inedite, mettono in risalto l'uomo gentile e generoso che era, sempre pronto a tendere la mano a chi si trovava in difficoltà, senza distinzione tra uomo e animale, senza doversi per forza esporre davanti al grande pubblico.

E' forse questa la parte più significativa della mostra, il luogo in cui viene mostrato l'artista al di fuori dei riflettori e spicca la bontà d'animo che lo caratterizzava.

"Nessuno mi ricorderà" è la parte finale della mostra, sezione interamente dedicata ai suoi tre funerali (Roma, Napoli, Rione Sanità). Una parte toccante, dove, grazie ai filmati dell'epoca, riemerge tutto il dolore provato dalle persone che lo amavano e viene messo in risalto il meraviglioso addio che gli è stato dato.

Informazioni Utili

Dal 20 ottobre al 18 febbraio

Museo di Roma in Trastevere, Piazza S. Egidio 1/b

da martedì a domenica 10– 20 (24 e 31 dicembre 10-14)

Informazioni 060608 (tutti i giorni 9-19).