L'indagine in corso ha accertato che smaltitori illegali con la complicità di alcuni dipendenti Ama si introdurebbero nei centri di raccolta dell'azienda romana sottraendo rifiuti di ogni tipo per recuperarne le parti pregiate e poi liberarsi delle carcasse abbandonandole nei bordi delle strade.
Indagine in corso sui rifiuti di Roma
Mentre molti romani si danno da fare per portare avanti la raccolta differenziata, una parte di cittadini corrotti prelevano dai centri di raccolta Ama i rifiuti per privarli di parti pregiate e poi abbandonare l'ingombro nei bordi delle strade, nelle scarpate, vicino le campane del vetro.
Tutto questo accade con la compiacenza di alcuni dipendenti Ama. La Procura di Roma sta portando avanti un'inchiesta con l'aiuto della Polizia Locale di Roma Capitale, lo scopo è di smascherare il traffico illegale di rifiuti ingombranti. Ilfattoquotidiano è venuto a conoscenza di questa indagine top secret che farà tremare una parte dei dipendenti dell'azienda capitolina. Gli attuali vertici sembrerebbero estranei a quanto sta emergendo e si ritengono parte lesa.
Cosa è emerso dall'indagine in corso
Gli investigatori fino ad ora hanno rilevato che gli smaltitori illegali si introdurrebbero nei 13 centri di raccolta Ama distribuiti su Roma. Qui sottrarrebbero rifiuti ingombranti in particolare elettrodomestici.
Alcuni dipendenti lascerebbero il libero accesso a queste persone che indisturbate preleverebbero i rifiuti ingombranti di loro interesse. Una volta privati delle parti pregiate come piombo, rame, zinco, legno e venduti al mercato nero, gli scarti verrebbero abbandonati negli spazi abbandonati, nelle discariche abusive o vicino i campi rom dove secondo gli investigatori opererebbero una buona parte degli smaltitori illegali.
Coinvolti anche i grandi distributori
Dalle indagini è emerso che nel riciclo illecito sarebbero coinvolti anche grandi distributori. Difatti sembrerebbe che alcuni punti vendita invece di smaltire i rifiuti portandoli nelle isole ecologiche, con la compiacenza dei dipendenti Ama finirebbero direttamente nelle mani degli smaltitori abusivi.
Questo permetterebbe ai distributori di non pagare la quota di contributo raee e risparmiare sul trasporto e sul conferimento. Se l'indagine in corso confermasse quanto dichiarato dal giornale online si spiegherebbe come mai Roma è invasa di frigoriferi, lavatrici e elettrodomestici di ogni genere.