Roma caput mundi? Non proprio per il New York Times, prestigioso quotidiano statunitense: a farla da padroni in una capitale 'bestiale' sono gabbiani giganti, dominatori incontrastati di momunenti, antiche vestigia del Foro e del Palatino, e strade. Il Nyt ha dedicato un reportage al problema dal titolo perentorio: 'Quando a Roma i gabbiani fanno ciò che vogliono'.
Il giornalista Jason Horowitz spiega che da quando ha chiuso la discarica di Malagrotta, la più grande d'Europa, la città della 'dolce vita' ha seppellito la sua grande bellezza sotto cumuli di rifiuti che attirano i gabbiani potendo contare su cibo in gran quantità.
Il degrado dà scandalo e fa notizia oltreoceano. A questa pubblicità su scala planetaria tutt'altro che favorevole, è arrivata la risposta a distanza della sindaca Virginia Raggi. Il problema starebbe anche nei cestini.
New York Times, gabbiani 're di Roma'
Dovrebbero vivere in posti di mare e invece si sono stabiliti su tetti, ponti, e per le vie della capitale li si incontra tra le immondizie non raccolte. I gabbiani sono diventati i nuovi 're di Roma' e con il tipico stridulo verso, da mattina a sera, evidenziano la loro anomala presenza. Invasori prepotenti e aggressivi, a loro è lasciato fare tutto ciò che vogliono. Il grido d'allarme del New York Times non suona come un incentivo a venire a visitare la Città eterna.
Come se già non bastassero i cinghiali che oltre a pascolare nei giardini condominiali ora attaccano i residenti: ma di questo Il New York Times ancora non si accorto, mentre cita i topi, i bus che prendono fuoco, le buche e le strade dissestate. E i gabbiani che stanno diventando un grave problema ambientale e il simbolo di una città in decadenza.
Gabbiani e gaffe istituzionali
Nel reportage si fa dell'ironia su una gaffe dell'amministrazione Raggi. Se per secoli la lupa che nutre Romolo e Remo è stata il simbolo della Città, ora il volatile è il nuovo 'stemma', dice l'articolo. Il riferimento è a quando nel 2017 sulla pagina Facebook ufficiale dell'amministrazione era stata pubblicata l'immagine di un gabbiano ai Fori.
I cittadini avevano protestato: l'amministrazione allora aveva tolto il post, chiesto scusa e inserito uno sostitutivo in cui annunciava metodi per contrastare il proliferare degli uccelli.
Ma i romani sentiti dal giornale americano sostengono che nulla è migliorato e i gabbiani sarebbero aumentati di numero oltre che di dimensioni fisiche. Gli unici a non lamentarsi della situazione, secondo il giornalista, sono proprio loro, i volatili che possono fare una cura all'ingrasso senza fatica cibandosi di rifiuti aumentati a dismisura in strada dopo la chiusura della discarica di Malagrotta, e poi di snack dati da turisti complici e panini strappati a ignari passanti.
Per accentuare la brutta figura, l'articolista riferisce infine famoso episodio del gennaio 2014, quando un gabbiano attaccò due colombe lanciate dal palazzo apostolico in occasione della preghiera di papa Francesco per la pace in Ucraina.
L'amministrazione e la strategia dei cestini
La sindaca Virginia Raggi ha replicato che ci vuole tempo per sanare la situazione. Molto dipenderebbe anche dai cestini 'antiterrorismo' con sacconi di plastica liberi in modo che si veda il contenuto. Come confermato dall’assessore alla Sostenibilità ambientale di Roma Giuseppina Montanari, l'amministrazione è al lavoro per realizzare nuovi cestini per i rifiuti in ghisa in modo che non siano preda di gabbiani come avviene. Basterà?
Edgar Meyer, responsabile del Benessere animale dell'assessorato all'Ambiente di Roma, dopo aver proposto di sterilizzare milioni di topi, vorrebbe rendere infertili i volatili con un prodotto basandosi su quanto ha già fatto l'Enea con i piccioni. di certo all'estero Roma sta diventando un caso.