Si è tenuta lo scorso 26 ottobre, presso l'aula delle lauree nel Campus di Baronissi, la prima seduta di laurea del corso di Tecniche di radiologia Medica per Immagini e Radioterapia dell'Università degli Studi di Salerno. Nato nel 2014, il corso, facente parte del Dipartimento di Medicina e Chirurgia "Scuola Medica Salernitana", è andato a incrementare la già folta scelta formativa delle Professioni Sanitarie targate UNISA, che comprende Scienze Infermieristiche, Infermieristica Pediatrica, Fisioterapia ed Ostetricia.Gli elaborati finali presentati dai candidati hanno spaziato dalla PET/MRI, una sofistica apparecchiatura ibrida, alla MRI, sia classica, sia applicata ad uno studio sperimentale, passando per i protocolli TC pediatrici, la legislazione della professione del Tecnico e la Paleoradiologia, ovvero lo studio di reperti artistici ed archeologici con l'ausilio delle radiazione ionizzanti.

La seduta, presieduta dal Professor Leonardo Pace, docente associato e Medico Nucleare presso gli Ospedali Riuniti San Giovanni di Dio e Ruggi D'Aragona, ha visto la proclamazione di sei neo dottori.

Che cos'è il Tecnico di Radiologia Medica?

La figura professionale del Tecnico Sanitario di Radiologia Medica si rivolge al paziente malato (diagnosi, terapia e interventistica) o sano (prevenzione) per lo svolgimento degli esami radiologici o di quelli che richiedono l'impiego di apparecchiature più sofisticate, per l'esecuzione delle terapie radianti e in tutte quelle attività legate all'impiego di sorgenti radioattive, di risonanza magnetica nucleare. Il TSRM, in autonomia o collaborazione, opera con il medico radiologo, medico nucleare, radioterapista, fisico sanitario e con tutte quelle figure mediche e sanitarie nell'ambito d'impiego di radiazioni ionizzanti.

Come, però, è stato esposto anche durante la seduta di laurea, il Tecnico di Radiologia può collaborare a studi in campo archeologico, determinando ampi sbocchi lavorativi.

La prima proclamazione unisa giunge in un momento fondamentale per la professione, visto che negli stessi giorni il Senato ha discusso e approvato il disegno di legge Lorenzin sulla riforma degli Ordini professionali e le sperimentazioni cliniche.

Non privo di polemiche, il disegno di legge, con l'emendamento 4.141, ha determinato che nel caso in cui il numero degli iscritti a un albo sia superiore a cinquantamila unità, il rappresentante legale dell'albo può richiedere al Ministro della salute l'istituzione di un nuovo ordine che assuma la denominazione corrispondente alla professione sanitaria svolta.