Stiamo vivendo in una situazione economica e sociale di particolare disagio,senza precedenti.Sulla "Society for Risk Analisis" viene pubblicato nel 2011 un articolo riguardante un'indagine condotta sul comportamento di individui esposti a stress durante la grave crisi economica del 2008 in tutti gli Stati Uniti d'America.

Lo studio condotto per l'arco di tempo di un anno, dal settembre 2008 all'ottobre 2009, evidenzia come normalmente gli individui si percepiscono durante eventi straordinari, inaspettati, e per quegli eventi che abbiano a durare a lungo, l'intensità della percezione nel tempo.

Si è potuta disegnare una curva della percezione del rischio durante l'evento. Dall'osservazione della curva si può evincere che il comportamento normale di fronte a situazioni di stress, specialmente per quegli eventi che sfuggono al nostro controllo, perché intensi e/o improvvisi sia quella di reagire alla crisi con atteggiamenti di tristezza, ansia, nervosismo, tensione,  fino alla paura, alla rabbia e che la presenza e l'intensità di questi sintomi possano essere predittori della reale percezione del rischio.

Questo gruppo di probabili sintomi, sarà particolarmente intenso all'inizio, al più alto livello della nostro limite di sopportazione: è normale però anche che ad un iniziale percezione di disagio particolarmente intensa, ne segua una successiva, caratterizzata da una diminuzione più o meno rapida di questa percezione e quindi anche di quei sintomi che inducano tale percezione in funzione delle sensibilità personali di ciascuno.

Questo è normale se consideriamo che qualsiasi nuovo evento che temiamo possa mettere in pericolo la nostra integrità fisica, psichica o sociale debba suscitare in noi la massima attenzione possibile al fine di poter disporre di tutte le risorse reclutabili disponibili. Passata questa prima fase non sarà più necessario impegnare la nostra energia massima perché il pericolo non sarà più percepito così importante, così rischioso tanto che la sensazione di pericolo per la nostra integrità fisica diminuirà per rimanere poi quasi costante per un certo tempo, per quanto per ognuno durerà: il tempo si sa, è galantuomo e passato il momento che il nostro organismo riterrà critico, ridimensionerà la sensazione di rischio e ridurrà il consumo di energie a valori ritenuti più consoni alla situazione.





La persistenza  dei predetti sintomi negativi ai livelli superiori del personale limite di sopportazione, indurrebbe modificazioni psichiche e fisiche croniche. Paradgmatico un organo ad esempio che a molti di noi è familiare, che conosciamo per esperienza diretta: l'intestino. Al principio lo stress potrebbe essere percepito solo come un disagio digestivo, in seguito l'ulcera o addirittura una colite cronica. Ho fatto un cenno all'intestino, ma si potrebbe far riferimento anche ad altre situazioni che coinvolgano cuore, pelle, tiroide, reni...