La silvoterapia ha radici antiche che affondano nella cultura religiosa celtica, ma anche inbuona parte della cultura popolare. Essa si basa nel trovare l'equilibrio e il Benessere attraverso l'energia positiva dellepiante. I celti attribuivano al nocciolo,adesempio, la capacità di favorire lameditazione, la saggezza interiore, l'intuizione, il potere di divinazione. Alla quercia attribuivano il simbolo di potere ed energia, alla betullaquello di sacrificio, purificazione, rinascita e conoscenza.
Un tempo, in particolare nella prima metà delnovecento quando la silvoterapia fu riconosciuta come metodo scientifico,era indicata ai malati ditubercolosi, di polmonite, d'asma bronchiale, arteriosclerosi, come pure a chisoffriva di tensione nervosa, depressione, nevrosi e insonnia.
Si consigliavanopasseggiate attraverso i boschi.
Il primo a teorizzare glieffetti benefici sul corpo e la mente della silvoterapia nel suo libro "Influenzaigienica delle piante e il valore terapeutico della foresta" fu Lucien Chancerel (guardaboschi francese)intorno al 1920. La silvoterapia è uno dei metodi di trattamento naturale,perché coinvolge sia il corpo, quanto e soprattutto la parte psicologica espirituale.
Alla base della terapia c'è il contattocon gli alberi allo scopo di favorire la meditazione, latonificazione, il rilassamento generale del corpo e la sua stimolazione. Latecnica consiste nell'appoggiare la schiena all'albero, la mano destra sullabocca dello stomaco e il dorso della sinistra sulle reni.
In tale posizione, sieseguono respiri lenti e profondi per venti minuti circa. L'aria del bosco attivala circolazione sanguigna, accresce il numero dei globuli rossi, agevola larespirazione di quanti sono affetti da patologie polmonari croniche, aumenta l'equilibrioemodinamico, asseconda il sonno, contribuisce a rallentare l'invecchiamentoattraverso l'ossigenazione del cervello, rafforza la vitalità, crea uno statodi benessere, diminuisce l'irritabilità.
Si suggerisce alle persone depresse di fare passeggiate nei boschi diaceri in autunno, quando le foglie sono di colore arancione, all'apatico discegliere i pioppi, all'intransigente di rimanere più a lungo sulle rive delfiume con salici piangenti.
Gli effetti benefici sono legati alle enormi quantitàdi ioni negativi di ossigeno presenti nei boschi tanto più se situati inmontagna e in prossimità di cascate o torrenti.
Basti pensare che in altamontagna la concentrazione di ioni negativi è di 5.000/cm3 quanto in città è diappena 100-250/cm3. I ricercatori hanno osservato che dopo un lungo periodo dilavoro o dopo un grande sforzo fisico chi ha più rapidamente recuperato energiasono stati coloro che si sono riposati vicino ai tronchi o sotto le corone diquercia e betulla, rispetto a chi era seduto lontano dagli alberi. Ad esempio,la betulla, la quercia, il pino, il castagno, l'acero, il tiglio, il frassino,il salice si ritiene che promanino energia positiva.
Si è dimostrato che lasilvoterapia agisce oltre che attraverso gli effetti dati dalla specie dialberi scelti (d'alto fusto o a grande chioma) per fini terapeutici, anche permezzo dell'influenza dei colori, dei suoni e degli odori del bosco.