Un pool di ricercatori italianiha scoperto la possibile causa del diabetegiovanile, o diabete mellito di tipo 1, malattia cronica caratterizzata daun aumento di zuccheri nel sangue.
La ricerca è stata condotta dadue team di ricercatori che fanno capo rispettivamente all’Ospedale PediatricoMeyer di Firenze e all’Ospedale Bambino Gesù di Roma.
Nel corso dello studio, iricercatori hanno osservato che i neonati con basse concentrazioni di carnitinanel sangue, in seguito sviluppano il diabetegiovanile.
Il valore basso della carnitina, una famigliadi molecole, segnala la futura insorgenza della malattia, che, ricordiamo, hanatura autoimmune.
La carnitina assicural’eliminazione delle cellule immunitarie autoreattive (linfociti T autoreattivi) normalmentepresenti nel timo, ghiandola chescompare crescendo, la persistenza di queste cellule è alla base dei meccanismidi innesco del diabete giovanile,con la distruzione delle beta-cellule del pancreas.
Se la morte di queste cellule nonavviene nei tempi stabiliti, queste cellule entrano nel circolo sanguigno , siannidano nei linfonodi e, se attivate, favoriscono l’insorgere del diabete.
La sperimentazione è consistitanella somministrazione ai neonati di un biberon con integratori di carnitina,sin dai primissimi giorni di vita.
L’importante risultato offriràinformazioni precoci sui bambini che svilupperanno il diabete giovanile, con la possibilità di correggere il deficit dimolecole e supplire all’eventuale carenza.
Fondamentale mantenere un buoncompenso dei valori della glicemia, di qui l’importanza della diagnosi precoce,in quanto una glicemia elevata per un lungo periodo , dovuta ad un diabete nonancora diagnosticato o mal controllato, può causare danni più o meno reversibilia carico dei piccoli vasi sanguigni, in particolare della retina, dei reni edel sistema nervoso.
La ricerca è stata pubblicata su Nutritionand Diabetes ed è stata sottoscritta dai prof. Giancarlo La Marca, direttoredel Laboratorio screening neonatale allargato, dalla sua collaboratrice SabrinaMalvagia, da Sonia Toni, Direttore del Centro regionale di riferimento didiabetologia pediatrica ed infine dalla sua collaboratrice Barbara Piccini.