Allergie ai pollini: è un problema che si ripete puntualmente ad ogni arrivo di primavera e quest'anno, causa un inverno mite ed una primavera anticipata, stanno già colpendo le persone che ne soffrono. Per tenerle sotto controllo nel migliore dei modi è utile mantenersi informati tramite i bollettini sulle fioriture, come consigliano dall'Irccs Fondazione Maugeri di Pavia gli esperti di allergologia che proprio in questi giorni, in occasione dell'inizio della primavera, si sono riuniti per l'ottava giornata nazionale del polline. Gli esperti metteranno a disposizione degli interessati un bollettino settimanale con i dettagli sulla diffusione dei pollini nell'area riguardante il pavese.
Questi bollettini possono anche essere richiesti sulla propria mail.
La scelta di Pavia e delle zone limitrofe non è casuale: essendo un'area pianeggiante la diffusione delle allergie ai pollini è piuttosto rilevante anche a causa della presenza di una pianta infestante particolarmente diffusa in tutto il nord della penisola, l'ambrosia che cresce spontanea sui bordi stradali e nei terreni incolti, ma i ricercatori della Fondazione Maugeri hanno notato come la presenza di un insetto, più precisamente un coleottero il cui nome scientifico è Ophraella Communa, sia di grande aiuto nel limitare le cause che determinano l'allergia ai pollini di questa pianta. L'insetto infatti si nutre dei pollini dell'ambrosia e, come precisa Carlo Biale, allergologo della Fondazione responsabile della stazione di monitoraggio aerobiologico, la Regione Lombardia ha deciso di diffondere questo insetto con lo scopo di effettuare un diserbo naturale dell'ambrosia.
Durante la giornata nazionale del polline inoltre, gli allergologi hanno posto in evidenza il fatto che quest'anno si registra un aumento dei casi di allergia ai pollini non solo dell'ambrosia, ma anche ai pollini di nocciolo, ontano, carpino e betulla largamente diffusi in tutta la regione. I sintomi sono: ostruzione nasale, naso che cola e starnuti che possono facilmente confondersi con i sintomi del raffreddore pertanto raccomandano di affidarsi al "prick test" della pelle per accertarsi della presenza o meno di allergie ai pollini facendo anche controlli incrociati prima di fare trattamenti con le immunoglobuline.