Ogni 20 secondi muore un bambino perché non è stato vaccinato. Giorni impegnativi questi per l'Unicef , il fondo delle nazioni unite per l'infanzia, in campo per sensibilizzare la comunità internazionale sulle vaccinazioni per i bambini meno fortunati. Mentre in Italia si dibatte sulla necessità o meno di effettuare alcuni tipi di vaccinazioni, nel mondo ci sono bambini che perdono la vita perché non hanno avuto la possibilità di vaccinarsi.

Afganistan, Pakistan, Sierra Leone, Siria, i paesi in cui manca del tutto una protezione verso alcune malattie.

Tubercolosi, difterite, poliomelite, tetano, morbillo, pertosse, sono queste le cause più alte di mortalità per i piccoli dei paesi in via di sviluppo. Tanti i bambini che purtroppo non ce la fanno ma tanti anche i risultati raggiunti grazie alle campagne di immunizzazione. "Chi salva un bambino salva il mondo intero".

Una frase ma anche un invito a riflettere a rimboccarsi le maniche per aiutare i piccoli che, per le più svariate cause vengono esclusi dalla vaccinazione. "Le vaccinazioni - dicono i volontari dell'Unicef- salvano un bambino e lo salvano per davvero. Dal 2000 ad oggi quattrocentoquarantamilioni di piccoli salvati grazie ai vaccini , che costituiscono misure sanitarie, a basso costo, che salvano milioni di vite ogni anno, e la loro diffusione a livello planetario è una delle storie più belle e importanti di cui l'UNICEF è stato, e continua ad essere, protagonista".

Sei milioni i bambini da salvare. Otto gli stati in cui più è alto il tasso di mortalità infantile: Afghanistan, Angola, Repubblica Democratica del Congo (RDC), Ciad, Nigeria, Pakistan, Sud Sudan e Yemen. Povertà, retaggi culturali, assenza di servizi, guerre e conflitti civili a mettere una tegola sul futuro di questi piccoli.

Testimonial di eccezione per l'appuntamento con la raccolta fondi sarà l'ex velina Elisabetta Canalis. Cento , invece , le piazze d'Italia che ospiteranno i banchetti dell'Unicef . Per salvare una vita bastano pochi centesimi.