Il suo nome è Fran Fulton, una donna diventata cieca dieci anni fa. La sua cecità era stata causata da una retinite pigmentosa che lentamente gli ha spento la luce. Si tratta di una donna di sessantasei anni, americana, alla quale è stato impiantato l'occhio bionico ed ora riesce a vedere in bianco e nero a bassa risoluzione.

Quando la donna ha ricominciato a vedere, ha dichiarato: 'Quando mi hanno acceso, per così dire, sono rimasta senza fiato. Ho dovuto mettermi una mano sul petto, pensavo scoppiasse', queste sono state le prime parole raccontate dalla diretta interessata alla Bbc.

Il sistema si chiama Argus II ed è stato realizzato da una società californiana 'Second Sight', viene implementato in giornata, con un piccolo intervento di un paio d'ore, dopo di che il paziente può tornare tranquillamente a casa. L'occhio viene attivato dopo sette giorni dall'implementazione e il soggetto inizia la sua fase visiva e impara il suo utilizzo. E' necessario indossare un paio di occhiali sui quali è montata una videocamera molto simile a quella applicata sui normali telefonini: l'immagine viene trasferita ad un pc tascabile che viene regolato per luminosità e nitidezza dallo stesso paziente; i segnali vengono inviati ad un micro chip con il sistema wireless che va stimolare la parte sana della retina.

Il risultato di tutto questo è un'immagine in bianco e nero a bassa risoluzione pari a 60 pixel con la quale il cervello deve abituarsi tramite una riabilitazione visiva.

Ovviamente si tratta di una definizione molto bassa, ma il paziente riesce a riconoscere gli ostacoli e ad evitarli: non può vedere i lineamenti di un volto umano, ma ne distingue la massa, riesce a vedere una porta, una macchina che transita e la sagoma delle persone.

I ricercatori comunque, stanno cercando di migliorare la definizione, sicuramente non si otterrà mai un'immagine nitidissima, ma migliorare il numero dei pixel è già un grande successo per regalare ai pazienti indipendenza e vita relazionale molto migliore.