Qualsiasi medico in Toscana può prescrivere medicine a base di cannabis. Le farmacie ospedaliere hanno già attivato le procedure per acquistarle. La terapia con medicinali a base di cannabis dovrà però iniziare durante la degenza in ospedale, ma potrà continuare in modo gratuito, anche a domicilio. Queste novità, approvate quest'anno per uso terapeutico in Toscana hanno fatto da apripista ad altre regioni italiane. Proprio in Toscana, di recente, la legge sulla cannabis a scopo terapeutico è stata modificata ed aggiornata. La notizia è stata diffusa dai consiglieri regionali Enzo Brogi del Pd, Mauro Romanelli del Gruppo misto in quota Sel e Monica Sgherri, la capogruppo del Rc-Ci, che sono stati i maggior promotori e sostenitori di questo argomento in tutti questi anni in cui il tema è stato discusso.


I consiglieri, in una nota congiunta, hanno dichiarato che finalmente, dopo molto tempo fra discussioni, confronti tecnici e politici, le nuove indicazioni sono state approvate dalla Giunta della Regione Toscana. Attualmente, grazie a questo rilevante provvedimento attuato, la Giunta, con la quale c'è stato un confronto quest'anno in modo serrato insieme a chi rappresentava i malati, è riuscita ad aggiornare alcuni passi del regolamento con novità e cambiamenti positivi e importanti, ascoltando anche i commenti dei pazienti e dei medici e accogliendo tutti gli aggiornamenti delle norme.


In pratica il regolamento viene aggiornato per quel che riguarda le novità arrivate dal ministro della Salute sull'impiego e sulle preparazioni a base di cannabis. Si stabilisce che tutti i medici, a loro discrezione e nei limiti previsti dalla norme italiane, possono prescrivere farmaci a base di cannabis e che l'inizio della cura deve essere eseguito in ospedale o in strutture ad esso assimilabile.


Nel caso il paziente dovesse continuare il trattamento del farmaco anche dopo la sua degenza ospedaliera, il medico o la struttura possono dimetterlo e provvedere direttamente a consegnare le medicine ritenute necessarie per proseguire la terapia. Le farmacie ospedaliere devono attivarsi per poter acquistare o importare le sostanze medicinali e allestire i preparati magistrali.


Un'ottima scelta quella da parte della Giunta Regionale Toscana che ha deciso di ascoltare gli ammalati, gli esperti, le associazioni e le forze politiche più avanzate che da tempo chiedevano questo intervento. Un passo avanti che da subito aiuterà tante persone a combattere soprattutto il dolore e per i malati terminali ad alleviare le sofferenze.

Un bell'esempio di una legge coraggiosa , nata dal Consiglio Regionale e adottata dalla Giunta toscana che speriamo venga accolta anche da altre regioni come ha fatto l'Emilia Romagna.

Per quanto riguarda il legalizzare l'uso delle droghe leggere, argomento molto discusso e contraddittorio, da recenti studi risulterebbe che chi fa usualmente uso di cannabis, ad esempio fumando ma non più di tre spinelli al giorno, perderebbe una parte di cervello per quanto riguarda il volume aumentando però le connessioni in modo da aumentare o a sopperire alla mancanza di quella parte in cui presiedono le emozioni e portando una persona ad avere danni solo all'inizio perché risulterebbe apatica ma poi, in seguito a questa fase,diventerebbe più riflessiva.