Sono più istruite, guadagnano di più, occupano posizioni più prestigiose con un alto livello di soddisfazione. Ma sono anche più a rischio depressione rispetto a donne che non occupano posizioni di vertice sul lavoro e soprattutto rispetto ai loro equivalenti maschili. Gli uomini, invece, vedono diminuire i sintomi depressivi proprio tramite l'autorità, intesa come abilità nell'assumere e nel licenziare.

A rivelarlo uno studio dell'università del Texas condotto su un campione di 2800 soggetti tra uomini e donne tra i 54 e i 64 anni e rilanciato dalla BBC.

Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Health and Social Behaviour. I ricercatori hanno intervistato telefonicamente 1300 uomini e 1500 donne chiedendo loro di quantificare i giorni in cui, nella settimana precedente l'intervista, si erano sentiti tristi o avevano percepito segnali di fallimento personale in relazione al loro ruolo decisionale sul luogo di lavoro. Lo studio ha mostrato come il campione femminile avesse mostrato questi sintomi depressivi con maggior frequenza rispetto ai colleghi uomini nel 9% dei casi riguardanti assunzioni, licenziamenti o variazioni salariali dei sottoposti.

Lo studio ha rilevato che gli uomini hanno responsabili che conferiscono loro maggiore autonomia nella scelta degli orari di lavoro rispetto alle loro collegne, quest'ultime più monitorate dai loro superiori.

Tetyana Pudrowska, a capo dello studio, a riferito che le donne in carriera sono sottoposte a forte stress dovuto a tensioni interpersonali, interazioni sociali negative, stereotipi e resistenze da parte di sottoposti, colleghi e superiori. Inoltre quando le donneadottano comportamenti da leader "mascolini", vengono criticate di essere poco femminili.

Per questi motivi - ricorda Ruth Sealy della City University di Londra - le donne devono lavorare spesso più duramente per conquistare le posizioni di vertice, ed una volta raggiunte per dimostrare continuamente di esserne all'altezza. Secondo i ricercatori lo studio dimostrerebbe ancora una volta la necessità e l'urgenza di avere sempre più donne nei luoghi di vertice ed una maggiore varietà di modelli femminili proposti.