Il gruppo ricerca dell'Istituto di Oncologia Molecolare della Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro diretto dal Prof. Giorgio Scita ha condotto uno studio sul comportamento cellulare del tumore. Presi in studio tumori del sistema linfatico e del sangue, quali linfomi e leucemie, è stato dimostrato come le cellule che producono metastasi abbiano un comportamento di moltiplicazione 'intelligente' simile alla migrazione del mondo animale. Atteggiamenti di aggregazione che è possibile riportare in studio anche per altri tumori quali il cancro del colon o quello del seno o della pelle.

Si è visto come le cellule tumorali si radunino in gruppi da 23 componenti e si spostino non in maniera casuale come parrebbe ma, con un obiettivo preciso: colonizzare i linfonodi. Alla cellula meno forte, perchè indebolita dai fattori esterni, subentra una cellula più forte cosicché la debole abbia il tempo di rigenerarsi con chemochina, una delle proteine alimento per le cellule e rientrare nel gruppo proliferativo. Le chemochine prodotte fanno da alimento continuo e la colonizzazione dei tessuti a distanza, (metastatizzazione) avviene in modo più efficace.

Il prof Scita ha condotto lo studio incentrando l'attenzione sulla forza degli aggregati cellulari che invadono maggiormente rispetto alla fuga delle singole cellule con rilevazione diretta degli effetti tramite tecnica microscopica sincrona in combinazione con rappresentazioni avanzate.

Grazie a collaborazioni di studio con i medici israeliani del Weizmann Institute e alla moderna analisi degli studiosi di Singapore è stato analizzato il tutto e visto come l'aumento di stimolo chemiotattico riporti gli aggregati a regredire nel momento in cui giungono ai linfonodi. Ovvero troppo alimentate le cellule tumorali tornano indietro.

Il Professor Scita si vede positivo nell'obiettivo finale delle cure mediche, il punto di abbattimento starà proprio nel creare un ambiente ostile all'aggregazione trovando una componente inibitrice tale da non permettere alle metastasi di raggiungere i gruppi linfonodi o comunque ridurne drasticamente la riuscita.