Anche se ci sono soggetti allergici tutto l'anno ed attualmente la stagione primaverile è soltanto sul calendario e le città non sono state ancora invase -per esempio- dal polline, è già allarme nelle strutture sanitarie ed a rischio giornate di lavoro. L'allergologo non si stanca mai di raccomandare che sarebbe opportuno sottoporsi a specifica terapia almeno 30/40 giorni prima della maturazione dell'allergia. Ma siccome un'allergia è molto più di quanto la medicina possa illuminarci ecco che, come ogni anno, è impossibile non mancare all'appuntamento con il cadere schiavi di fastidiosi problemi.
Un pulviscolo oppure il polline (di una pianta a noi cara) sono capaci di infiammare e provocare combinazioni immunitarie davvero complicate. E quasi nessuno può restare definitivamente tranquillo visto che l'allergia può "spuntare" pure in età adulta. La letteratura medica, tuttavia, informa che generalmente la patologia si manifesta prima dei venti anni, con un picco nell'età adolescenziale mentre l'allergia che compare nell'infanzia molto spesso sparisce con la crescita.
È arduo sostenere qual è l'allergia più "insopportabile", se quella della infiammazione delle mucose respiratorie piuttosto che dell'arrossamento della pelle oppure la congiuntivite allergica e così via. Rimane, dunque, frustrante sapere che non sono ancora tutti noti i meccanismi di base che scatenano le malattie allergiche. Ancora oggi la medicina lavora sulle informazioni della predisposizione genetica; l'inquinamento ambientale; il sistema immunitario. Ma il nemico numero uno che mette al tappeto l'allergico è il polline: un piccolissimo granulo -prodotto dagli stami- capace di insinuarsi gradualmente nelle vie respiratorie rendendo la vita infernale alla funzione così semplice come quella di respirare.
Il periodo della pollinazione varia da regione a regione. Ma più esatto sarebbe dire che ogni polline ha il suo mese e la sua località. Il temibile avversario si annida quasi sempre in ciò che si ama maggiormente: un albero di betulla, d'olivo, di nocciolo, d'ontano; una erbacea come l'artemisia o l'ambrosia; il pelo del cane o del gatto che sono sempre dolci animali di compagnia. Ed a parte e pericolosi, per il fegato e l'intestino, sono diversi farmaci capaci di scatenare persino uno shock anafilattico.
Siccome, quindi, le malattie allergiche sono in continuo aumento, e si presentano in molteplici modalità -spesso in maniera subdola che rende difficile l'identificazione del disagio- sarebbe opportuno che il ministero della Salute se ne occupasse più da vicino con una campagna di sensibilizzazione tutto l'anno sia nelle scuole che nei posti di lavoro con un grande beneficio di riduzione dei costi e migliore qualità della vita.