E' di questi momenti l'annuncio del comparto dei trapianti di organi in Italia che sottolinea che la sanità italiana non partorisce solamente cattive notizie. Il comunicato è stato diffuso dal Centro nazionale trapianti e dal Ministero della Salute con la presenza del suo ministro - in dolce attesa - Beatrice Lorenzin. Essenzialmente per tutto l'anno 2014 l'attività dei trapianti ha registrato una crescita - rispetto all'anno precedente - di 135 interventi in più con un totale di 2976, facendo marcare la preparazione e la professionalità dei medici di casa nostra.
Fegato e rene, per così dire, hanno fatto la parte del leone. E sono stati ben 1586 i trapiantati di rene mentre 1056 sono color che hanno beneficiato di quello di fegato. Nel volere orgogliosamente compilare una classifica, seguono i trapianti di cuore con 226; di polmone con 126; dal donatore vivente, di reni con 252; di tessuti con 17356; di osso con 8256 e di cornea con 5496.
Ed i risultati ancora più soddisfacenti - secondo gli addetti ai lavori - si dovrebbero ottenere quando ci sarà l'obbligo dell'iscrizione sulla propria carta d'identità. Non c'è nulla da dire, si tratta davvero di un successo di civiltà, e non solo, degli italiani, che si vedono collocati nei primi posti della classifica mondiale.
E pensare che tutto ebbe inizio con i santi Cosma e Damiano quando, arditamente, si cimentarono nel volere "rimpiazzare" una gamba - andata in cancrena - d'un loro sagrestano con quella di una persona morta pochi istanti prima.
Tuttavia, è Alexis Carrel il primo chirurgo che si cimenta per saldare due vasi sanguigni. Siamo agli albori del 1902. Successivamente inizieranno tantissimi esperimenti sugli animali prima di passare - tra insuccessi e speranze - sulle persone. Va rigorosamente rammentato che il trapianto è un intervento chirurgico a tutti gli effetti e che la questione del rigetto non è stata ancora definitivamente risolta.
Diverse sono oggi le opportunità che mette a disposizione la medicina moderna, perlopiù concentrata sui trapianti di cuore, intestino, rene, polmone e fegato. Ma pure con un vivo sforzo ed interesse sui tessuti come l'osso, cartilagini, cornee, cute, vasi sanguigni e valvola cardiaca. E senza tralasciare le trasfusioni di sangue, oppure interventi più problematici, come quelli alla mano. Per taluni impianti è possibile rivolgersi ad un donatore vivente, considerando che in Italia è assoluto divieto il trapianto mercenario seppure -secondo alcuni - la legislazione italiana risulterebbe carente in alcuni punti. Comunque, chi purtroppo necessita d'un trapianto deve vedersi iscritto nella lista d'attesa nazionale dei trapianti. Dal 2010 il Consiglio Superiore di Sanità, dopo avere sottoscritto un accordo con il Comitato Nazionale di Bioetica consente la 'donazione samaritana', ossia il trapianto di un organo da donatore vivente a ricevente anonimo.