Traumi e brutti ricordi superabili grazie ai mirtilli. Gli effetti benefici delle cose naturali, in particolare della frutta, sulla nostra tavola. Ce lo svela uno studio americano, condotto dall'Università della Lousiana, e presentato nel corso del meeting Experimental Biology, tenutosi a Boston.

Un'indagine che ha avuto come cavie alcuni topi da laboratorio, colpiti da stress post traumatico. Laddove lo stress era stato causato dall'acerrimo nemico: il gatto. Il disturbo rilevato sui ratti, dicono gli esperti, è molto simile a quello di cui soffre l'8 per cento della popolazione mondiale. Il problema c'è ed è anche molto importante visto che è poco gestibile. Si tratta di traumi che, ad oggi, si rivelano persistenti e quasi immuni alle più consuete cure, dunque poco curabili se non con il ricorso agli antidepressivi, ovvero gli unici farmaci autorizzati e prescritti come terapia. Tuttavia, questi avrebbero anche un'efficacia marginale, o temporanea. E questo perché le sedute di psicoterapia aiutano, sebbene in modo non definitivo.

I mirtilli, dicevamo. Se in passato se ne erano tessute le lodi per il loro contributo come preziosi antiossidanti, oggi sono nuovamente balzati agli onori della cronaca grazie ai loro benefici effetti sulla psiche. I topi, infatti, una volta fronteggiato il loro peggior incubo felino, nel corso dell'esperimento sono stati nutriti con alimenti a base di mirtilli. E, grazie a questa dieta, sembravano aver superato il trauma.

Ecco perché. Assumere massicce dosi di mirtilli, infatti, pare aumenti i livelli di serotonina nel nostro organismo, ovvero la molecola che influisce sul meccanismo regolatore dell'umore. Questo aspetto produce, quindi, effetti simili a quelli prodotti dai comuni antidepressivi. Ed è per tale ragione che lo studio americano si dimostra molto interessante, poichè questi piccoli frutti blu potrebbero costituire una valida alternativa (o un supporto) proprio agli antidepressivi, soprattutto nel corso delle terapia per la cura dei disturbi post-traumatici. Di enorme importanza nello studio di nuovi farmaci, come anche per il sostegno durante psicoterapia.