Le accade ogni settimana: perde la memoria, sprofonda in un vuoto nel quale nessun ricordo è inciso nella sua mente. Nessun dettaglio, alcun particolare relativo a fatti e persone. E, soprattutto, al suo fidanzato. Di cui, come ovvio, torna ad innamorarsi ogni volta la sua memoria riaffiora.

Il suo passatempo, dunque, definiamolo così, è sfogliare un diario ed un album fotografico, affinché la possano aiutare a ricordare e a capire chi in realtà sia la persona che le sta accanto. La ragazza in questione, reale e non le protagonista di un film romantico dei giorni nostri, si chiama Jenny Gisby, è inglese ed ha 20 anni.

E il suo è un male incurabile.

Una rara malattia affligge Jenny più o meno da sempre. Il suo risveglio è un tuffo nel vuoto, in un'esistenza quasi surreale poiché priva di ricordi. Non ci sono i visi dei suoi genitori o quello del suo fidanzato. Il quale, dal canto suo, ha la fermezza di amarla da tre anni.

Si chiama malattia neurologica funzionale, quella di cui soffre la ragazza inglese. Si tratta di un termine generico con il quale ci si riferisce ad una serie di sintomi inspiegabili che riguardano la sfera neurologica. Tra questi, le crisi epilettiche e i problemi di linguaggio, oltre alle paralisi ed agli sconvolgimenti cognitivi e, infine, disordini sensoriali, antipatici disturbi del sonno ed una fastidiosa alterazione dell'equilibrio.

"Tutto è iniziato quando ebbi un collasso a lavoro e sono stata trasportata in ospedale e sono finita in coma per qualche giorno", racconta Jenny sulle pagine del quotidiano Daily Mail. "Mi è stato poi diagnosticato un disordine neurologico funzionale ed è allora che ebbero inizio le mie perdite di memoria".

Incurabile, dicevamo.

Per questo la ragazza non ha potuto far altro che imparare a conviverci, cercando il modo di limitare i problemi per sé e per chi le sta accanto. Anche spetta proprio alla sua famiglia, ogni settimana, spiegarle chi è. E in questo si è prodigato anche il fidanzato Stuart, quando ha realizzato il determinante album fotografico di ricordi che ormai costituisce la sola ed unica testimonianza della sua vita.

"E' terribile quando mi sveglio senza memoria", spiega ancora Jenny. Anche perché ricominciare a ricordare richiede tempo. Lo stesso che occorre per ricadere in quel buio esistenziale nel quale nessuno più è ammesso.

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