In Italia, si stima che a soffrirne siano circa 3,5 milioni di donne e 1 milione di uomini. Si tratta dell'osteoporosi, malattia sistematica dello scheletro, caratterizzata da una riduzione delle riserve minerali dell'osso e da un'alterazione della sua microstruttura, che determina un aumento della fragilità ossea e un maggior rischio di fratture. Ma quali sono le cause e i fattori di rischio di questa patologia? Come prevenirla e curarla? Ne parliamo con il Prof. Giancarlo Isaia, direttore del reparto di Geriatria e Malattie Metaboliche dell'osso presso l'ospedale Molinette di Torino e presidente del SIOMMMS (Società Italiana dell'Osteoporosi del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro).
Quali sono le cause e i fattori di rischio che determinano l'osteoporosi?
"Una piccola parte di soggetti va incontro all'osteoporosi a causa di altre patologie quali malattie renali, gastrointestinali, endocrine. Le cause dell'osteoporosi, però, fondamentalmente sono genetiche. Vi sono, poi, alcuni fattori di rischio di tipo comportamentale che accentuano la tendenza alla malattia, tra questi i più comuni sono: il fumo di sigaretta, una dieta carente di proteine e calcio, la scarsa attività fisica, l'uso eccessivo di farmaci lesivi per l'osso, come ad esempio il cortisone, un'insufficiente esposizione ai raggi solari che origina ipovitaminosi D".
L'osteoporosi è una malattia silenziosa che spesso viene diagnosticata quando si va incontro a una frattura. Quali indagini sono consigliate per una diagnosi precoce?
"Il modo più accurato per diagnosticare la malattia è quello di effettuare una densitometria tramite MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata). Si tratta di un esame che misura la massa ossea, in particolare la sua densità minerale.
A questa indagine segue poi una valutazione del rischio fratturativo che tiene conto dei vari fattori di rischio del soggetto in questione. Con l'aiuto di specifici strumenti di calcolo, quali il DeFRA o il FRAX, il medico stabilisce la probabilità di andare incontro a una frattura ossea ed, eventualmente, la terapia farmacologica da seguire per prevenirla".
Una volta diagnosticata, quali sono i farmaci più indicati per tenere sotto controllo l'osteoporosi?
"I farmaci dell'osteoporosi più usati appartengono alla classe dei bisfosfonati, derivati della vitamina D, teriparatide e denosumab. Nella maggior parte dei casi, però, l'osteoporosi non viene curata in modo appropriato; così come conferma un rapporto dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Una parte dei pazienti, poi, tende a interrompere la terapia".
"Stop alle fratture" è una campagna di sensibilizzazione promossa da diverse società scientifiche tra cui la SIOMMMS che lei presiede. Di cosa si tratta?
"Si tratta di un'iniziativa che raccoglie una serie di consigli pensati per sensibilizzare le persone che soffrono di osteoporosi, a prevenirne i rischi anche in vacanza.
Si ricorda, per esempio, di indossare scarpe con tacchi bassi e suole antiscivolo, sia che si viaggi in aereo che in treno, è importante chiedere un posto comodo, alloggiare poi in hotel dove i letti siano facilmente accessibili e i bagni con vasca o doccia siano dotati di maniglie di sostegno".