Alzheimer e trasmissione diretta della malattia? Il campanello d’allarme sulla malattia che ruba i ricordiè stata una ricerca pubblicata sulla rivista Nature riguardo la possibile trasmissione, mediantecontagio dell’Alzheimer. Lo studio, diretto dal team di John Collinge dell’University College London, rivela che potrebbero esserci addirittura alcune procedure mediche a facilitare la trasmissione diretta della malattia. Quali? La trasfusione di sangue e la contaminazione dei ferri chirurgici, ad esempio.Dunque, gli esperti hanno dichiarato che si tratta di una ricerca interessante e necessita di un approfondimento ed esaminata con cautela.

Lo studio

Pubblicata sulla rivista Nature, la ricerca è stata affrontata da un gruppo di esperti che ha studiato il caso di 8 pazienti giovani, deceduti in età compresa tra i 36 e i 51 anni. Questi avevano contratto la malattia di Creutzfeldt-Jakob - ovvero una malattianeurodegenerativa rara, caratterizzata dalla perdita di memoria, da cambiamenti di personalità, allucinazioni e convulsioni - subito dopo aver seguito alcune terapie e segnalando la somatotropina contaminata da prioni. I ricercatori hanno quindi avuto modo di osservare che, nel cervello di queste persone, e nelle pareti dei vasi sanguigni, vi erano tracce di placche della proteina beta-amiloide, tipica caratteristica dell’Alzheimer.

Quali sono le ipotesi

Il team ha ipotizzato che le persone che in passato hanno avuto a che fare con l’ormone della crescita, oggi potrebbero essere a rischio di contagio. Se, al contrario, si trovano invece in situazioni analoghe, non c’è nessun tipo di pericolo di contrarre la malattia.Dunque, gli esperti che hanno collaborato con John Collinge, nel corso degli esperimenti effettuati presso l'università londinese, hanno affermato di poter approfondire lo studio della ricerca, calmando le reazioni allarmate dei cittadini britannici.

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