In Brasile è allarme virus Zika che rievoca,per forma e trasmissione, altre malattie infettive quali malaria e febbre dengue: anch'esso infatti si manifesta con febbre altacome queste ultime due e viene trasmesso mediante puntura di zanzaraAedes aegypti. Questo virus però non preoccupa tanto per il rischio mortalità in cui incorre chi ne viene colpito, bensì per le conseguenze che ha verso i lorofigli. Di fatto, se ad essere colpite sono donne incinte, si verificanogravi ripercussioni fisiche per i loro nascituri. Scopriamone di più e se è il caso di allarmarsi anche in Europa.
L'allarme del Ministero della Salute brasiliano
In Brasile sono stati infatti segnalati quasi tremila casi sospetti di microcefalia nei neonati, riconducibili per i medici appunto a infezione da virus Zika. Cos'è la microcefalia? Si ha quando il neonato nasce con un cranio più piccolo del normale, con gravi conseguenze per il piccolo, talvolta anche mortali, un tipo di malformazione che la letteratura medica brasiliana ha già affrontato in passato e ora si ripropone con forza. La zona più colpita è quella nord-orientale di Pernambuco, dove si dà quasi per certa questa correlazione. Secondo i medici brasiliani, le madri dei neonati nati microcefali sonostate infettate dal virusnelle prime fasi della gravidanza.
Il Ministero della Sanità brasiliano fa sapere che numerosi sono anche i casi sospetti: si parla di 656 città in venti dei ventisette stati del Brasile. Inoltre, pare che il virus Zika abbia anche portato alla morte di quaranta bambini nati appunto microcefali.
Quali rischi corriamo in Europa?
La domanda è più che lecita: quali rischi corriamo noi europei?
Ovviamente non pochi, essendo il Brasile una meta turistica per eccellenza, molto gradita da noi europei. Come riporta Libero, che a sua volta cita il Corriere della Sera, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha pubblicato lo scorso mese un aggiornamento della valutazione del rischio sulla trasmissione dell'infezione nel Vecchio Continente.
Orbene, partiamo subito col direcheil rischio che si verifichi una trasmissione direttamente sul nostro territorioè fortunatamente molto basso nel periodo invernale, malgrado, occorre dirlo, la zanzara vettore sia comunque presente anche da noi. Di contro, però, il rischio che si venga infettati sul posto, ad esempio per un viaggio di piacere o di lavoro, è invece molto elevato: i cosiddetti casi di importazione. In parole povere, dunque, rischia di più chi si reca in Brasile per viaggi o lavoro.