L’infarto è una patologia abbastanza diffusa nel mondo, solo in Italia ogni anno sono 40000 i morti causatida questa patologia. La caratteristica principale dell'infarto è una mancanza di flusso sanguigno in un determinato tessuto del nostro organismo.L’infarto del miocardio è caratterizzato dalla presenza di necrosi a livello del muscolo cardiaco. Manuovi test permetteranno di diagnosticarlo in circa tre ore.
Le cause principali dell’infarto sono la presenza di placche a livello delle arterie coronarie. Con il passare del tempo queste placche si possono rompere, formando un grumo di sangue sulla superficie della placca.
Questo grumo può bloccare l’afflusso sanguigno nell’arteria e quindi causare l’infarto. Vi sono molti fattori di rischio che possono causare l’infarto, quelli più importanti sono: 1) Il fumo di tabacco, infatti il fumo con il passare del tempo danneggia le arterie coronarie. 2) L’alta pressione arteriosa che può danneggiare le pareti delle arterie. 3) L’elevato colesterolo che va a creare depositi che possono ostruire le arterie. 4) Mancanza di attività fisica. 5) Obesità. 6) Diabete.
I sintomi e la diagnosi
Il sintomo più importante e caratterizzante dell’infarto è un forte dolore al petto, che normalmente dura alcuni minuti. Nelle donne inoltre si può avere un senso di dolore addominale, capogiri, cute umida e bruciore di stomaco.
Ricordiamo inoltre che molti individui non presentano nessuno di questi sintomi e quindi è più difficile riconoscere la presenza di questa malattia. La diagnosi viene effettuata tramite elettrocardiogramma, tramite esami del sangue e tramite una angiografia coronarica. Quando si sospetta di avere un infarto la cosa più importante da fare è quella di chiamare immediatamente il 118 ed è consigliabile assumere Aspirina in quanto riesce ad inibire la coagulazione del sangue, mantenendo il flusso sanguigno nell’arteria ostruita.
La prevenzione e le nuove scoperte
La prevenzione è molto importante, infatti uno stile di vita sano può migliore moltissimo la salute del cuore. Controllando spesso il colesterolo, non fumando, facendo regolari controlli medici, facendo attività fisica e seguendo una dieta sana, soprattutto la dieta mediterranea, si riesce ad effettuare una buona prevenzione.
Le nuove scoperte in campo medico sono fondamentali per riuscire a salvare quante più vite possibili. Quando si tratta dimalattie che riguardano l'apparato cardiaco, il tempo è un parametro fondamentale per riuscire a salvare il maggior numero di vite, soprattutto se si tratta di infarto.
Un nuovo studio realizzato dal Cornell's Baker Instituteha dimostrato che sarà possibile diagnosticare un infarto in solo tre ore. Questo sarà possibile grazie ad un prelievo di una singola goccia di sangue dal paziente, sfruttando poi gli enzimi che vengono attaccate alle nanoparticelle in modo tale da trovare i biomarcatori e convertirli in luce.Nello specifico i ricercatori hanno utilizzato l'enolase neurone specifica (NSE) che si trova in grandi quantità nei soggetti vittime di infarti o di altre condizioni cliniche.
Praticamente misurando la quantià di luce prodotta dai vari campioni effettuati, i ricercatori hanno determinato le corrispondenti concentrazioni di NSE riuscendo così a prevedere gli infarti. In commercio questo test non è ancora disponibile e servirà ancora del tempo prima che lo diventerà, ma le premesse ci sono tutte.