E' in corso di sperimentazionela nuova scoperta diDavid Wong (professore di oncologia presso l'Università di Los Angeles in California) che permetterà di valutare la presenza di tumori nel nostro organismo, il test costerà meno di 20 euro, sarà possibile farla in soli 10 minuti e sarà alla portata di tutti, basterà solamente una goccia di saliva per il nuovo test che sarà in grado di rilevare i frammenti del DNA tumorale nei fluidi del nostro corpo.

Un esame facile da poter fare persino in casa

Si tratta di un esame che verrà analizzato dalla Food and drug administration americana e se produrrà i risultati positivi attesi avrà un effetto estremamente positivo sulle diagnosi precoci.L'esame è affidabile e facile, tanto che può essere fatto negli studi medici e persino in farmacia o a casa.Finora è stato in grado di rilevare accuratamente il tumore ai polmoni e al pancreas, due dei tumori più difficili da diagnosticare oggi e solamente con esami lenti e costosi, ma si pensa che tra un paio d'anni potrebbe arrivare anche in Gran Bretagna e successivamente in Italia.Una nuova svolta nel campo della Salute che ci si augura possa entrare in commercio prestissimo.

A frenare l'entusiasmo che da giorni dilaga nel web sono stati gli stessi autori del progetto, affermando che il test va sicuramente affiancato alle altre tecniche diagnostiche quali Tac, ecografie e analisi del sangue e utilizzato come un'ulteriore conferma. Tra le nuove scoperte in questo ambito abbiamo anche degli importanti contributi italiani e non: Cancer-Id, dell'Istituto oncologico veneto, ha in corso un progetto che ricerca marker tumorali che con l'analisi del sangue, potrebbero evitare la biopsia quando la massa tumorale non è accessibile e in luoghi del corpo svantaggiati, per monitorare l'andamento del tumore nel tempo, la sua riduzione o meno e l'efficacia delle cure che vengono somministrate nei pazienti in terapia.Ancora negli Stati Uniti invece esiste già un test del National Cancer Institute che permette di prevedere la ricomparsa del tumore ben tre mesi prima della normale TAC e identificare i pazienti che risulterebbero restii alla terapia.