Anche la felicità può ‘spezzare’ il cuore. Si tratta della cosiddetta ‘sindrome da crepacuore’ o anche ‘cardiopatia di Takotsubo’. A rivelarlo è stato uno studio condotto su nove Stati, tra cui anche l’Italia, coordinato dai ricercatori del Policlinico Universitario di Zurigo, Christian Templin e Jelena Ghadri. La ricerca, pubblicata sull’European Heart Journal (rivista della Società europea di cardiologia), rivela che non solamente un forte dolore (come un lutto o una separazione), ma anche una grande felicità (come una nascita o un matrimonio), può provocare sintomi simili a quelli dell’infarto, causando problemi cardiaci potenzialmente mortali.

Stimolo positivo o stimolo negativo: le cause della Tts

Si chiama ‘cardiopatia di Takotsubo’ (Tts), che letteralmente vuol dire ‘trappola per il polpo’, facendo riferimento alla forma che assume il ventricolo cardiaco sinistro quando si è colti da tale sindrome: questa regione del cuore infatti si deforma all’improvviso assumendo la conformazione del cestello adibito alla pesca dei polpi in Giappone (il Takotsubo appunto). La cardiopatia, conosciuta anche come ‘cardiopatia da stress’ o ‘sindrome del cuore infranto’, provoca sintomi simili all’infarto: alterazioni del ritmo del cuore, difficoltà respiratorie e dolore toracico. Lo studio parte dall’esame di dati provenienti da 1750 individui di nove differenti paesi.

Tra questi, in 485 pazienti la Tts risulta essere provocata da una emozione molto forte. Dei 485 casi esaminati, nel 65% dei pazienti (465) la cardiopatia risulta scatenata da un’emozione avente come stimolo un forte stress o un grande dispiacere (il lutto di una persona cara, un funerale, una separazione, uno shock). Nel 4% dei pazienti però (20) la Tts risulta essere stata provocata da uno stimolo positivo: una grande felicità.

Avvenimenti emotivamente molto forti, che siano positivi o negativi, possono dunque condurre alle stesse disfunzioni cardiache, probabilmente regolate dagli stessi meccanismi, con rischi per la Salute da non prendere assolutamente alla leggera.

Le donne i soggetti più a rischio

Questa rara sindrome è stata scoperta e descritta per la prima volta in Giappone nel 1990.

Nel 2011 i due ricercatori che si sono occupati dello studio, il cardiologo Christian Templin (principale fautore della ricerca), insieme alla collega Jelena Ghadri, hanno dato vita al primo Registro internazionale della cardiopatia di Takotsubo, presso l’ospedale universitario di Zurigo. È stato scoperto inoltre che tale patologia colpisce maggiormente gli individui di sesso femminile: la percentuale delle vittime colpite da Tts infatti risulta essere costituito per il 95% da donne, perlopiù in fase post-menopausa. Nei casi di Tts, per cuore spezzato o cuore felice, l’età media rilevata è 65 anni per la prima circostanza (Tts per stimolo negativo) e una media di 71 anni per la seconda (Tts per stimolo negativo).