L’olio di palma è un olio prodotto dalla polpa del frutto della palma ed esse sono coltivate soprattutto in Malesia e Indonesia. Le numerose critiche rivolte all'olio di palma si basano sull’alta quantità di grassi saturi in esso contenuti, che possono aumentare i livelli di colesterolo, ma non dobbiamo allarmarci dato che questo olio tropicale per essere nocivo dovremmo consumare ogni giorno prodotti alimentari elaborati e in grandi quantità. Tuttavia, se l'olio di palma è dannoso per la nostra Salute, è ancora peggio per la salute del nostro pianeta, poiché la foresta pluviale sta scomparendo ad alta velocità in tutto il mondo per l'installazione di palme da olio, causando così gravi danni ambientali e l’estinzione degli oranghi.
Infatti, a tal proposito il dietista Giuliano Ubezio afferma: ''ll problema ambientale è legato ad un processo di deforestazione nel sud est asiatico che crea un aumento dell'effetto serra e danneggia l'ecosistema costituito da animali e piante che vivono nelle foreste abbattute quotidianamente per creare piantagioni di palme''.
Prodotti ritirati dai supermercati
L’olio di palma è il più utilizzato al mondo in quanto è più economico di altri oli sani come quello di girasole o di oliva, e per questo motivo è ampiamente utilizzato in molti alimenti che consumiamo ogni giorno, quali biscotti, torte, margarine, gelati confezionati, merendine, creme spalmabili e anche in prodotti di bellezza. Pertanto, molte aziende lo utilizzano non solo per il suo basso costo di produzione, ma anche perchè, in termini di conservazione a lunga durata degli alimenti, l'olio tropicale risulta essere più efficace rispetto al burro.
Ultimamente, in seguito alla pubblicazione di un dossier dell’ Efsa (Autorità per la sicurezza alimentare europea), che dichiara la presenza di sostanze cancerogene e genotossiche, Coop, Carrefour ed Esselunga stanno sospendendo la produzione ed eliminando dai loro scaffali i prodotti a marchio contenenti l’olio di palma. Questo sarà sostituito nei prossimi mesi da altri oli vegetali più sani e con una quantità minore di grassi saturi, come l’olio extravergine di oliva e oli monoseme (mais, girasole). Non bisogna, però, allarmarsi, poiché all’interno del dossier pubblicato non ci sono dati tossicologici sufficienti tali a dimostrare quanto detto.