Nell'immaginario collettivo è sempre stato facile abbinare l'abbondanza di un buon primo piatto alla paura di metter su qualche chilo di troppo. È vero che pasta e pane contengono un'altissima percentuale di zuccheri, ma è anche vero che se equilibrata, l'assunzione di carboidrati permette all'organismo un accesso immediato alle riserve di energia.
Il ruolo dei carboidrati
La pasta, il pane, i cereali, ma anche legumi, carni, frutta e verdure contengono zuccheri in forma semplice e complessa che una volta ingeriti possono essere:
- utilizzati come fonte di energia immediata;
- immagazzinati nelle riserve epatiche e muscolari come glicogeno;
- trasformati in adipe e depositati nelle cellule addette a tale mansione (adipose).
Un abuso di carboidrati può comportare l'insorgenza di svariate patologie, tra le quali spiccano per pericolosità il diabete e l'obesità.
Una carenza degli stessi pone comunque l'organismo a rischio, poiché favorisce un eccesso di proteine e grassi responsabili dell'ipercolesterolemia; facilita la comparsa di patologie renali, epatiche e lo sviluppo di cellule cancerose. Infine in caso di insufficienti riserve di carboidrati è addirittura possibile la formazione di corpi chetonici, i quali comporterebbero l'acidificazione del sangue con conseguente possibilità di coma.
Per tutti questi motivi e valutando anche i luoghi comuni instauratisi sugli zuccheri in generale, è idea popolare pensare che facciano male e che quindi sarebbe meglio tenerli fuori dalla propria alimentazione. Come abbiamo visto anche una forte mancanza degli stessi può provocare problemi importanti, pertanto come si suol dire "la virtù sta nel mezzo".
Da oggi però, lo dice anche la Scienza.
Lo studio
Uno studio pubblicato sulla rivista 'Nutrition and Diabetes' e sviluppato nel Dipartimento di Epidemiologia dell'IRCCS Neuromed di Pozzilli (Isernia) ha preso in esame ben 23.366 tra uomini e donne con età superiore ai 18 anni e ne ha analizzato le misure corporee e le abitudini alimentari.
Per tutti gli individui analizzati è emerso che l'adesione di un campione di essi alla Dieta Mediterranea ha avuto un ruolo protettivo sul sovrappeso e l'obesità, in parallelo con importanti benefici per la salute contro le malattie croniche. Inoltre è stato evidenziato che il consumo di pasta non è associato ad un alto indice di massa corporea (IMC).
Al contrario, i soggetti con IMC nella norma mantenevano un apporto di carboidrati costante nella propria dieta quotidiana.
Conclusioni
Questo ampio studio ha dimostrato non solo che gli zuccheri presenti in alimenti come la pasta e il pane, se assimilati con giudizio (nella misura di 50 grammi al dì), devono fare parte della nostra dieta, ma che la mancanza degli stessi comporterebbe un aumento del personale indice di massa corporea. Sì alla pasta ogni giorno con moderazione, perché fa bene alla salute e aiuta l'organismo a tornare in forma.