Un nuovo studio sta avvertendo i genitori che mentire ai propri figli circa l'esistenza di Santa Claus potrebbe recare qualche danno al rapporto genitore-figlio. Nella rivista Lancet Psychiatry, lo psicologo Christopher Boyle e la ricercatrice per la salute mentale Kathy McKay sostengono che mentire ai figli su babbo natale potrebbe seriamente minare il loro senso di fiducia e di portarli ad una "delusione abietta" quando si rendono conto che la vita non è così magica come gli è stato detto di essere. "La morale di rendere i bambini credenti a questi miti va interrogata.

Tutti i bambini alla fine scoprono che sono stati costantemente imbrogliati per anni, e questo potrebbe far chiedere loro quali altre bugie gli son state dette".

Per quanto riguarda i genitori, credono egoisticamente di essere motivati ​​a mentire nel tentativo di rivivere la magia e la gioia dell'infanzia. "La persistenza di fandom in storie come Harry Potter, Star Wars, Avatar e Doctor Who anche nell'età adulta dimostra questo desiderio di riportarsi brevemente al tempo dell'infanzia", ​​ha aggiunto la dottoressa McKay, della University of New England in Australia.

La conclusione dello studio

I ricercatori, tuttavia, dicono che la bugia bianca potrebbe non essere necessariamente una cosa negativa.

Nello studio, si nota per esempio, un adulto confortare un bambino dicendogli che il loro animale domestico recentemente scomparso andrà in un posto speciale, il paradiso degli animali. Questo è senza dubbio più bello da sentirsi dire.

Altri psicologi dicono anche che credere a Babbo Natale potrebbe anche essere visto come un riflesso della capacità di un bambino di immaginare e creare, quel qualcosa che si perde quando invecchiamo.

La conclusione suggerisce inoltre che il figlio non dovrebbe prendere troppo sul serio la vita: "Potrebbe essere il caso che la durezza della vita reale richieda la creazione di qualcosa di meglio, qualcosa in cui credere, qualcosa da sperare per il futuro".

Dopo tutto, almeno al giorno d'oggi, il periodo festivo è forse il lasso di tempo più centrato sulle qualità universali della famiglia, gli amici, la compassione e il ringraziamento.