I danni causati dal fumo di sigarette sul nostro organismo sono stati quantificati da un recente studio condotto dai ricercatori del Wellcome Trust Sanger Institute. Nella ricerca sono state messe a confronto il numero di sigarette fumate nell’arco della giornata e la quantità di mutazioni genetiche, potenzialmente cancerogene, che vengono a determinarsi nel nostro DNA.
Fumo: identificate per la prima volta le mutazioni genetiche dei tumori provocate dal fumo
Che il cancro sia direttamente collegato al fumo di sigarette è sicuramente già noto, ma finora non erano ancora stati approfonditi i meccanismi che, in particolar modo, scatenano lo sviluppo della malattia nei nostri organi.
Il recente studio ha individuato i molteplici meccanismi attraverso i quali il fumo è capace di causare diverse gravi mutazioni nel DNA nel nostro organismo. Gli organi più esposti al tabacco risultano senz’altro i polmoni, che sottopongono le loro cellule a più di 150 pericolose mutazioni, a causa del fumo di un pacchetto di sigarette al giorno per tutto l’anno.La ricerca si è basata sull’analisi dei tessuti prelevati da più di cinquemila tumori di pazienti fumatori, confrontandoli con quelli di persone che non avevano mai fumato nella loro vita. Gli scienziati hanno scoperto che fumare un pacchetto di sigarette al giorno per un anno è l’origine della mutazione genetica nel nostro organismo, imputandolo come punto di inizio per la propagazione futura di una malattia tumorale.
Perché i fumatori sono a rischio di sviluppare tumori?
Oltre allo studio sui danni del fumo sulle cellule dei polmoni, lo studio ha evidenziato il pericolo in agguato che anche altri organi del nostro organismo hanno, quando vengono esposti al fumo notevole di sigarette. Dallo studio infatti sono emerse, in media, anche circa 100 mutazioni nelle cellule della laringe, circa 40 della faringe, 23 nelle cellule della bocca, 18 mutazioni delle cellule della vescica e 6 mutazioni che interessano le cellule del fegato. La ricerca ha inoltre evidenziato che fumare accelera la velocità dell’intero orologio biologico cellulare, causa determinante per il prematuro invecchiamento del nostro DNA.