Una rara patologia sta minacciando la Salute pubblica della cittadinanza di Melbourne, in Australia, dove sono già 8000 le persone che hanno dovuto subire un ricovero ospedaliero, delle quali 6 sono decedute. Il numero delle vittime, stando a quanto riportato dalle autorità sanitarie, potrebbe salire ancora, viste le condizioni critiche di alcuni dei pazienti ricoverati.

Asma da temporale, di cosa si tratta

L’asma da temporale è una patologia piuttosto rara, studiata da più di trent’anni dalla comunità medico scientifica, e che colpisce le vie respiratorie del paziente, portandolo, in casi gravi, a collasso respiratorio o arresto cardiaco.

Un violento temporale che ha interessato Melbourne nei giorni scorsi, ha causato una rottura dei pollini di loglio (Lolium multiflorum), una graminacea molto diffusa, aumentando così la concentrazione di microparticelle allergiche in grado di penetrare in profondità negli alveoli polmonari e di scatenare quindi violenti attacchi asmatici.

Una persona su 10 in Australia soffre di asma, di cui l’80% di carattere allergico nei confronti dei pollini ma, come segnalano le autorità sanitarie, in questo specifico caso un terzo delle persone ricoverate non aveva mai avuto attacchi asmatici prima di quel momento. Le piogge intense, il vento e l’umidità hanno provocato un improvviso picco di reazioni allergiche, tanto che nella notte tra il 21 e il 22 di novembre sono state effettuate 1870 chiamate di emergenza, sei volte di più della media giornaliera.

Al momento attuale almeno 30 delle persone ricoverate risultano in terapia intensiva.

I casi della patologia nella storia

Benché rappresenti un raro fenomeno, quella dell’asma da temporale è un evento di cui si ha la prima notizia certa nel 1987 casualmente proprio a Melbourne ma successivi episodi si sono verificati negli USA, in Canada, in Gran Bretagna e anche in Italia, quando nel 2004 a Napoli sette persone furono costrette a ricorrere al ricovero ospedaliero.

Quello attuale di Melbourne per ora rappresenta il caso più grave, seguito da quello di Londra del 1994 che coinvolse 640 cittadini ricoverati.