Ci ha lasciati il 9 novembre 2016 il Prof. Umberto Veronesi, luminario italiano che ha dedicato la sua vita alla medicina, alla ricerca, e alla politica.

Umberto Veronesi, ricordato in campo medico per la sua lotta contro il cancro, si è specializzato principalmente nel carcinoma mammario, ad oggi riconosciuto come la prima causa di morte per tumore nelle donne.

Il luminario era favorevole all'eutanasia, al consenso informato delle pratiche clinico-assistenziali, al testamento biologico ed è stato il primo promotore della legalizzazione delle droghe leggere, in particolare della canapa utilizzata come terapia palliativa.

Veronesi ha anche proposto una dieta contro il cancro.

Viene ricordato anche per aver introdotto in campo della chirurgia della mammella la quadrantectomia, per i carcinomi mammari agli stadi iniziali. L'operazione consiste nell'asportazione di parte della ghiandola mammaria, parte di tessuto muscolare del grande pettorale e parte del tessuto cutaneo.

Ha inoltre creato un Decalogo per i diritti del malato oncologico, diritti inalienabili del paziente e doveri inderogabili da osservare per il medico che se ne prende cura:

1. Trattamenti basati sull'evidenza scientifica. In Italia sono ancora molti coloro che applicano il metodo di Di Bella; era un bravo medico ma che utilizzava trattamenti senza validazione scientifica.

2.Trattamenti celeri Per eliminare le liste di attesa dovremmo avere almeno 30 istituti che si occupano di oncologia nel nostro Paese

3.Possibilità di chiedere un'altra opinione. Il paziente che chiede un'altra opinione ad un altro medico non fa niente di male; anzi questo momento deve essere vissuto come un momento di multidisciplinarietà e di accrescimento anche dal precedente medico.

4.Privacy. Tradotto nella vita ospedaliera vuol dire la possibilità di ricevere le cure adeguate in una camera con un solo posto letto, rispettando i diritti del paziente.

5.Conoscere la verità sullo stato di Salute e sulla patologia. La verità va sempre raccontata, anche se sono due cose diverse la verità diagnostica e la verità prognostica, ed i medici sono i primi a non avere sempre certezze.

Inoltre, può anche capitare la regressione spontanea della malattia.

6.Essere informato sulla terapia. Le cure devono essere spiegate con calma, in modo comprensibile, in un linguaggio adatto al paziente.

7. Rifiuto dei trattamenti. Lo prevede l’articolo 32 della Costituzione: il paziente che non vuole essere curato ha il diritto di non farsi curare. Al personale sanitario spetta il compito di Trovare un punto di incontro, che permetta di assicurare almeno parzialmente i trattamenti.

8.Esprimere le proprie volontà anticipate. Il cittadino deve poter rifiutare, anticipatamente, una condizione di vita artificiale, cioè ha diritto di esprimere il proprio testamento biologico.

9.Non soffrire. Un’importante svolta socio-culturale di questo secolo, quella dell’ospedale senza dolore.

Oggi abbiamo per fortuna molte terapie che permettono di ridurre e/o eliminare il dolore.

10.Dignità e rispetto dell'assistito. È il diritto fondamentale che racchiude tutti gli altri. Dignità vuol dire anche essere ricoverato in un ospedale dove i parenti possano entrare e uscire liberamente, senza “ora di visita”.

Durante tutta la sua vita, come si evince dal successivo estratto, ha apprezzato e instaurato un rapporto meraviglioso con gli infermieri. Infatti di questi, a un convegno nazionale diceva che proprio gli infermieri sono una colonna portante del Sistema Sanitario Nazionale a difesa del malato e dell'intera struttura ospedaliera.

Fondatore della "Fondazione Umberto Veronesi" e dell'Istituto Europeo di Oncologia, Veronesi ha ricevuto molte onoreficienze prima di lasciarci.